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Esquilino: Acquario e Ambra Jovinelli

I luoghi dello spettacolo

2 dicembre 2007

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Giulia Grassi

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I testi di Giulia Grassi sull'area dell'Esquilino:

    


Vicino a Piazza Vittorio ci sono due edifici molto importanti per la vita culturale della città, l'Ambra Jovinelli e l'Acquario Romano.

Il Teatro Ambra Jovinelli si affaccia su via Guglielmo Pepe, tra Piazza Vittorio e i binari della Stazione Termini. Di fronte alla sua facciata in stile liberty si stagliano le arcate monumentali di

un acquedotto romano, l'acquedotto claudio, che anticamente si concludeva nel ninfeo (fontana) imperiale conosciuto col nome di Trofei di Mario.


Facciata liberty dell'Ambra Jovinelli e acquedotto Claudio, di fronte. Foto proprie (2024)

Dal 2001 è il teatro preferito dal pubblico che ama pezzi moderni o di satira politica, in ogni caso una comicità che fa divertire e pensare contemporaneamente. Qui si sono esibiti negli ultimi decenni alcuni comici censurati dalla R.A.I., la televisione pubblica italiana: Sabina Guzzanti, Daniele Luttazzi, Paolo Rossi e Corrado Guzzanti.

È un teatro storico, tutelato dal Ministero dei Beni Culturali. Ma ha avuto una storia bizzarra.

Il Teatro Jovinelli è nato nel 1909 e prende il nome dal suo proprietario, Giuseppe Jovinelli, che già gestiva un teatro effimero (di legno) in questa zona dedicata al divertimento popolare: qui c'erano infatti giostre e palchi improvvisati dove si esibivano giocolieri, contorsionisti, illusionisti e attori più o meno dotati.

Jovinelli decide di costruire un teatro stabile di varietà, bello e moderno, come i teatri destinati alla prosa e crea un vero gioiello, con la facciata decorata da stucchi e la sala da mille posti a forma di ferro di cavallo, con colonne in ghisa, velluti ed enormi lampadari. Diventa subito un luogo alla moda, molto frequentato, e per decenni sul suo palcoscenico si esibiscono alcuni tra i più grandi attori comici italiani, come Ettore Petrolini, Totò, Raffaele Viviani e Alberto Sordi.

Ma a partire dagli anni Cinquanta del Novecento comincia la decadenza: diventa un cinema, con rappresentazioni comiche di scarsa qualità (e un po' volgari) che precedono la proiezione dei film. E cambia nome, diventando Cinema-Teatro Ambra Jovinelli, per occupare la parte iniziale dell'elenco alfabetico dei cinema cittadini sui giornali. Dopo un periodo dedicato agli spettacoli di spogliarello, diventa perfino un cinema a luci rosse.

Nel 1982 è stato devastato da un incendio, che ha risparmiato solo la facciata liberty. Ricostruito a partire dal 1997, dal 2001 ha ripreso a funzionare, sotto la direzione di Serena Dandini.


Poco lontano, a Piazza Manfredo Fanti, sempre dalla parte della Stazione Termini, c'è un piccolo giardino circondato da una cancellata, con al centro l'Acquario Romano, un edificio realizzato tra 1885 e 1887 da Ettore Bernich come acquario e stabilimento di piscicultura.

Le immagini d'epoca, come quella apparsa sull'Illustrazione Italiana in occasione della sua inaugurazione il 5 giugno 1887, mostrano un edificio classicheggiante, che si ispira alle tipologie romane dell'anfiteatro (nell'aspetto generale dell'esterno ellittico) e del ninfeo (nella facciata, simile ai Trofei di Mario a Piazza Vittorio). Intorno, un giardino con tanto di laghetto e ponticelli di legno.


L'acquario Romano in una incisione dell'Ottocento e interno oggi (2023)

L'interno è di gusto eclettico: la struttura con colonne di ghisa e la copertura a lucernario si ispirano alle novità dell'"architettura del ferro", in quel periodo diffusa in tutta Europa, ma la decorazione pittorica è di gusto "pompeiano", con scene che rappresentano divinità mitologiche legate al mare e all'acqua. Il pavimento è in mosaico policromo.


Resti di mura serviane nel giardino dell'Acquario Romano, foto propria (2023)

Nel giardino ci sono dei ruderi di epoca romana, ritrovati durante gli scavi realizzati nel 1875 per la costruzione del nuovo Quartiere Esquilino. Si tratta di resti di edifici e, soprattutto, dell'agger (terrapieno) delle antichissime mura serviane, che attraversavano tutto l'Esquilino. Non lontano da qui, dove oggi c'è l'Arco di Gallieno, era la porta esquilina delle mura.

Questo bell'edificio ha avuto una storia tormentata. Già dai primi anni del Novecento viene usato non più come acquario ma come teatro e sala cinematografica; ma dopo alcuni decenni viene adibito a magazzino del Teatro dell'Opera. Restaurato tra 1986 e 1990, è stato usato per mostre, concerti, rassegne di video e istallazioni di artisti contemporanei. Negli ultimi anni ha trovato, finalmente, la sua destinazione: oggi ospita la Casa dell'Architettura, è cioè un centro di studi ed esposizioni dedicate all'architettura contemporanea e gestito dall'Ordine degli Architetti di Roma.

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