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La nuova destra

Non siamo noi che siamo razzisti, sono loro che sono terroni

17 settembre 2000

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Roberto Tartaglione

I materiali di Matdid sono scaricabili liberamente come supporto per lezioni di italiano. Ne è vietata la pubblicazione su carta o in formato digitale salvo autorizzazione.

(Questo testo è del 2000. Rivisto nel 2023... sembra scritto ieri)


Fra i vari dibattiti sull'immigrazione, sulle nuove forme di razzismo, sulla posizione dell'Europa nei confronti di questi problemi (vedi il caso Haider in Austria), in questi giorni i giornali italiani riportano anche le dichiarazioni di Umberto Bossi (capo della Lega Nord e alleato di Silvio Berlusconi): se la prende con Francesco Rutelli, possibile candidato del centro-sinistra alle prossime elezioni politiche, "colpevole" di aver adottato un bambino straniero, sostenendo che "il prossimo Presidente del Consiglio dovrà dare garanzie di avere una famiglia tradizionale. Famiglia certa e figli certi".


Ripeschiamo perciò una vecchia "poesia" di Corrado Guzzanti, tratta da una trasmissione televisiva di qualche anno fa e poi pubblicata anche in un libro (Il libro de Kipli, Baldini & Castoldi, 1992) 


La nuova destra


Non ce l'abbiamo con i neri e gli africani

solo non vogliamo che ci rubino il lavoro.

Non ce l'abbiamo con gli omosessuali

solo non vogliamo che ci contaminino col loro morbo.


Questa è una destra nuova

che vuole battersi per il rispetto

della civiltà e della democrazia.


Non ce l'abbiamo con gli zingari,

solo non vogliamo che mettano in pericolola nostra comunità.

Non ce l'abbiamo cogli extracomunitari,

solo non vogliamo che occupino le nostre case.


Questa è una destra nuova

che vuole mettersi dalla parte del cittadino e del lavoratore.

La pelle, la lingua, la razza non c'entra.

E se non capite questo siete degli ebrei!




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