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Rai e censura

Quello che non si può dire in Rai

11 gennaio 2004

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Roberto Tartaglione

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(aggiornato ottobre 2023)


Chi guarda oggi la televisione italiana probabilmente non crederà che solo fino a qualche decennio fa le donne vestivano in modo poco vistoso, le ballerine portavano il calzamaglia per non mettere in mostra le gambe nude e il linguaggio doveva essere controllatissimo: parole come amante, parto, vizio, verginità, talamo, alcova, divorzio, amplesso erano assolutamente vietate. E vietatissime erano espressioni come "membro del parlamento" o "in seno alla commissione". Figuriamoci le parolacce!

Negli ultimi anni le censure collegate al linguaggio, al comportamento, alla morale, al sesso e all'esibizione del nudo sono praticamente scomparse. Resta invece (e forse aumenta pericolosamente) la censura (e l'autocensura) collegata alla politica.

Vediamo una rapida carrellata degli episodi censori più famosi.


1954

Il varietà "La piazzetta" viene sospeso: la ballerina Alba Arnova porta un calzamaglia così aderente che sembra nuda. Scandalo!


Foto di scena del varietà La piazzetta con Paolo Ferrari, Diana Dei, Alba Arnova e Nino Manfredi (Wikipedia, pubblico dominio)

1954

Il primo caso di censura "storica" riguarda la coppia di comici Raimondo Vianello e Ugo Tognazzi: in una popolare trasmissione dal titolo Un, due, tre, i due prendono in giro il Presidente della Repubblica Giovanni Gronchi che, durante una serata di gala con il Presidente francese Charles de Gaulle, si era seduto male su una sedia e era caduto per terra. L'umorismo sullo scivolone presidenziale non piace al mondo politico di allora e il varietà viene sospeso.


1960

Il presentatore Enzo Tortora viene allontanato dalla televisione perché in una trasmissione da lui condotta l'imitatore Alighiero Noschese aveva scherzato su Amintore Fanfani, potente uomo della Democrazia Cristiana. Tortora rientrerà in televisione solo dieci anni dopo.


1962

Un clamoroso caso di censura riguarda Dario Fo (premio Nobel per il teatro nel 1997) e la moglie Franca Rame. I due sono conduttori e autori dei testi del varietà Canzonissima, probabilmente la più famosa trasmissione della televisione italiana di tutti gli Anni Sessanta. Le sue scenette sulla mafia e sulle fabbriche (in particolare quella che parla di incidenti sul lavoro) non piacciono ai vertici della RAI. I due sono costretti ad abbandonare la trasmissione.

Dario Fo ritornerà in video soltanto nel 1977 con il suo famoso spettacolo Mistero Buffo: anche questa volta suscita scandalo e da allora le sue presenze sugli schermi della televisione sono state non troppo numerose.


Dario Fo e Franca Rame in una foto del 1960 (Wikipedia, pubblico dominio)

1974

Nel 1974 in Italia c'è il referendum sul divorzio. Durante lo sceneggiato televisivo David Copperfield viene censurato l'audio di una frase detta da un vecchio signore alla sua giovane moglie. La frase tagliata è: "Se vuoi ti concedo il divorzio, non mi oppongo!"


1980

Roberto Benigni (premio Oscar per il film La vita è bella del 1998) incorre nelle ire dei vertici Rai perché durante un Festival di Sanremo dice scherzosamente e affettuosamente "Woytilaccio", riferito a Papa Woytila, Giovanni Paolo II. L'espressione, tipicamente toscana e comunque non offensiva ma anzi affettuosa, viene ritenuta irrispettosa.


1984

Durante la trasmissione musicale Blitz, programma della Rai condotto da Stella Pende, a Leopoldo Mastelloni scappa una bestemmia. Condannato per "turpiloquio" viene cacciato dalla Rai e da allora non si è quasi più visto sullo schermo.


1986

Durante un programma Beppe Grillo dice una "battutaccia" sui socialisti: racconta che quando Craxi era andato in Cina accompagnato da decine di compagni di partito, Claudio Martelli, il suo vice, gli ha domandato: Ma se sono tutti socialisti, a chi rubano? Grillo viene cacciato dalla Rai.


Beppe Grillo (a destra) in una foto con Mario Merola nel 1982
(Wikipedia pubblico dominio)

1986

Nello stesso 1986 uno sketch del trio comico Marchesini-Lopez-Solenghi provoca più che una censura un incidente diplomatico: i tre prendono in giro addirittura l'Ayatholla Khomeini.

L'Iran-air chiude i voli per l'Italia e a Tehran ci sono seri problemi per l'Ambasciata e per l'Istituto Italiano di Cultura, uno dei pochissimi centri culturali stranieri ancora aperti nella capitale persiana.

In breve però l'incidente si chiude e i tre comici riprenderanno a lavorare per la televisione senza problemi.


2001

Nel 2001 il Presidente del Consiglio italiano Berlusconi dichiara pubblicamente che i giornalisti Enzo Biagi e Michele Santoro, insieme con il comico Daniele Luttazzi "fanno una televisione criminale". Immediatamente tutti e tre vengono allontanati dalla Rai e le loro trasmissioni sono sospese.


2003

Dopo la prima puntata viene sospesa la trasmissione Raiot: la satira di Sabina Guzzanti contro il Presidente del Consiglio Berlusconi e il governo di centro-destra è giudicata troppo forte.

Nello stesso anno viene impedito al comico Paolo Rossi di presentare in televisione un brano teatrale tratto da un discorso di Pericle. Il pezzo, che è di 2500 anni fa, sembra attaccare troppo direttamente il Presidente del Consiglio italiano. Questo è il pericolosissimo testo:

Qui ad Atene noi facciamo così. Il nostro governo favorisce i molti invece dei pochi per questo è detto democrazia. Un cittadino ateniese non trascura i pubblici affari quando attende alle proprie faccende private. Ma in nessun caso si occupa delle pubbliche faccende per risolvere le sue questioni private. Qui ad Atene noi facciamo così, ci è stato insegnato a rispettare i magistrati e ci è stato insegnato a rispettare le leggi, anche quelle leggi non scritte la cui sanzione risiede soltanto nell'universale sentimento di ciò che è giusto e di buon senso. La nostra città è aperta ed è per questo che noi non cacciamo mai uno straniero. Qui ad Atene noi facciamo così
Paolo Rossi in uno spettacolo al centro sociale Leoncavallo nel 1993
(Wikipedia, pubblico dominio)

2023

La trasmissione Insider condotta da Roberto Saviano viene cancellata dalla programmazione Rai. Il motivo è che due anni prima il famoso scrittore aveva definito "bastardi" Matteo Salvini e Giorgia Meloni (che nel 2023 sono al governo). Questo linguaggio viene giudicato fuori dal "codice etico" della televisione pubblica.

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