Morto un papa...

Un modo di dire, molto diffuso a Roma, è Morto un papa se ne fa un altro, cioè “anche se accade qualcosa di molto grave comunque si va avanti”.

Infatti, dopo la morte del papa inizia il periodo chiamato Sede Vacante.  

In questo periodo il camerlengo (antico titolo di un importante funzionario vaticano, letteralmente “Addetto alla Camera del Sovrano”) cura e amministra la Sante Sede, con tre cardinali che lo assistono.

Il camerlengo convoca le riunioni dei cardinali, le "congregazioni", per decidere il giorno e l'ora dell'esposizione della salma del papa defunto.

Il conclave, cioè la riunione dei cardinali per l’elezione del nuovo papa nella Cappella Sistina, viene convocato non prima di 15 giorni ed entro 20 giorni dall’inizio della Sede Vacante. Questo per aspettare l’arrivo a Roma di tutti i cardinali elettori. Per l'elezione del nuovo pontefice è richiesta una maggioranza qualificata di due terzi dei voti espressi. Nel conclave del 2025, con 135 elettori, il candidato deve ottenere almeno 90 voti per essere eletto Papa. 

La sepoltura del papa avviene tra il quarto e il sesto giorno dopo la morte. Subito dopo comincia il Novendiale, periodo di nove giorni di celebrazioni in San Pietro. L’ultimo giorno del Novendiale la celebrazione è tenuta da tutti i cardinali che sono già a Roma in attesa del conclave.

Il funerale del papa è celebrato dal cardinale decano. Spesso però il decano non può partecipare al conclave per “raggiunti limiti di età”. L’età massima per essere “papabili” è infatti 80 anni. Normalmente i papi vengono sepolti a San Pietro: Papa Francesco, morto il 21 aprile del 2025, ha però chiesto nel testamento di essere sepolto nella basilica romana di Santa Maria Maggiore, della navata laterale tra la Cappella Paolina (Cappella della Salus Populi Romani) e la Cappella Sforza.