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Dio, Patria e Famiglia

Pubblicità e costume

1 ottobre 2006

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G. Grassi - R. Tartaglione

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(aggiornato ottobre 2023)


In Italia con la famiglia non si scherza!

E nemmeno col sesso.... anche se occorre specificare. Già, perché giornali e televisione sono pieni di pubblicità piene di allusioni sessuali e di doppi sensi, di donne seminude e ammiccanti che ansimano davanti a un'automobile, di coppie che si toccano mentre si mettono il profumo... ma guai a presentare situazioni non rigorosamente eterosessuali!

Tempo fa ha suscitato un mare di polemiche una campagna pubblicitaria della "Ra.Re", un'azienda che produce abbigliamento per giovani. Su grandi manifesti 6 x 3, infatti, appare una coppia di giovani, vestiti in modo elegante, che si toccano il sesso o si baciano. Dov'è lo scandalo? Sono due maschi, accidenti! Due gay....



Tutti protestano.

Lo I.A.P. (Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria) sospende la campagna e precisa che"non si tratta né di censura né di discriminazione contro gli omosessuali ma di semplice tutela della sensibilità dei cittadini, soprattutto dei minori. Se si fosse trattato di eterosessuali sarebbe stato lo stesso"(!).

La parola blasfemia è stata invece riproposta per la campagna pubblicitaria della Sony apparsa sui giornali, nel settembre del 2005, a celebrazione dei 10 anni della Playstation.

Lo slogan - "dieci anni di passione" - era accompagnato dall'immagine di un ragazzo con in testa una corona di spine, con una chiarissima allusione alla passione di Cristo.

Non si può dire che non sia efficace, come pubblicità, ma molti cattolici si sono sentiti offesi ed hanno protestato, al punto che la Sony l'ha ritirata dai giornali.


La protesta è stata guidata dalla rivista "Famiglia cristiana". Tra le affermazioni del suo direttore, don Sciortino, ne ricordiamo una: "Chiunque può permettersi di fare qualsiasi cosa nei confronti della religione cattolica: se ci fosse stata un'analoga situazione che avesse coinvolto l'islam, sicuramente ci sarebbe stata una reazione veemente". Da un certo punto di vista è anche vero.

Del resto pensiamo alle proteste planetarie, e ingiustificate, del mondo islamico contro papa Benedetto XVI, per la frase in cui citava il giudizio anti-Maometto dell'imperatore bizantino Manuele II Paleologo.

... Ma è proprio per questo che noi preferiamo vivere in un paese dove non sia vietato "scherzare coi santi".


Oggi però la situazione è molto cambiata. Se la Barilla solo un po' di anni fa è stata boicottata dal mercato gay perché il Presidente aveva dichiarato che nella pubblicità doveva esserci solo la famiglia tradizionale, oggli la stessa Barilla pubblicizza la pasta presentando un papà che prepara da mangiare a suo figlio e al suo fidanzato. E Ikea e poi anche Eataly si mostrano apertissime al mercato gay. Evoluzione del pensiero o marketing? Mah.



Ma a proposito di pubblicità legate a Dio, Patria e Famiglia, perché non date un'occhiata al testo La Pesca, in Matdid?

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