E dopo Carosello tutti a nanna
Quando la pubblicità era bellissima
11 gennaio 2004
b1
Roberto Tartaglione
No
(aggiornato ottobre 2023)
Se dobbiamo dire quale trasmissione televisiva è secondo noi la migliore in cinquant'anni di tv... be' non abbiamo dubbi: è "Carosello".
"Carosello" andava in onda la sera verso le 21. Per i bambini la frase "E dopo Carosello tutti a nanna" era diventato un vero modo di dire.
"Carosello" nasce il 3 febbraio del 1957 come teatrino pubblicitario.
È il primo spazio televisivo dedicato alla pubblicità e risponde a regole molto precise perché i vari brani sono "solo" presentati da un prodotto commerciale. Regole essenziali sono perciò:
Ogni filmato dura (a seconda del periodo) da 1 minuto e 45 secondi a 2 minuti e 15 secondi.
Di questo tempo solo 35 secondi possono essere dedicati alla pubblicità vera e propria (codino pubblicitario)
Il resto del tempo è dedicato a una scenetta, un filmato, un cartone animato o altro che deve essere assolutamente slegato dal prodotto che viene pubblicizzato. La pubblicità deve essere presente perciò solo nel codino.
Assolutamente vietati i riferimenti a: sesso, adulterio, lusso eccessivo, oggetti superflui e odio di classe. Non deve creare troppi desideri e non deve fare uso di parole "indecenti" come sudore, mutande, reggiseno ecc. Bisogna insomma dare una giustificazione artistica a una forma di comunicazione commerciale, e il risultato è piuttosto positivo.
Fra il 1957 e il 1977 (data di chiusura della storica trasmissione) la parola "carosello" è stata sinonimo di "spot pubblicitario".
Tutti i più grandi attori, registi e cantanti fanno "caroselli", da Eduardo de Filippo a Mina, da Vittorio Gassman a Dario Fo, da Sergio Leone a Totò, da Luciano Emmer (inventore di "Carosello") a Francesco Guccini. E poi ancora attori come Macario, Peppino de Filippo, Nino Manfredi, Nino Taranto, Raimondo Vianello, Carlo Giuffrè, Renato Rascel, Paolo Panelli; e registi e sceneggiatori come Age e Scarpelli, Gillo Pontecorvo, Lina Wertmüller, Dino Risi, Ermanno Olmi, Pupi Avati, i fratelli Taviani, Ugo Gregoretti.
Nello stesso tempo Carosello è stato una importantissima palestra anche per nuovi registi e attori e certamente un'ottima vetrina per esibire le creazioni e sperimentazioni di disegnatori di cartoni animati che, grazie alla popolarità della trasmissione, avevano una immediata enorme diffusione. Nel 1976 si calcola che il pubblico di "Carosello" era di almeno 19 milioni di persone.
Molti pubblicitari moderni parlano oggi di una sindrome di carosello: sarebbe una malattia italiana che consiste nel non riuscire a staccarsi definitivamente dal modello pubblicitario di "Carosello".
Ma è anche vero che numerosissimi slogan e personaggi inventati in quello spazio televisivo sono diventati dei veri e propri "modi di dire" e restano ancora oggi nella memoria collettiva degli italiani (...con più di quarant'anni però)
Qualche esempio?
Inseriamo prima tre video che fra l'altro possono essere utilissimi nelle lezioni di italiano per stranieri: storielle brevi, chiare, efficaci e con un italiano sempre "controllato". Si noti anche l'uso (moderato) del dialetto come elemento per rafforzare determinati caratteri. Solo per appassionati, più avanti, facciamo una piccola rassegna di personaggi e slogan che hanno condizionato per qualche decennio il modo di parlare degli italiani. Ma cominciamo dai video.
Pubblicità dell'Amarena Fabbri (Salomone il pirata pacioccone)
"Capitano, lo possiamo torturare ?" dice un pirata (Mano di fata) con forte accento siciliano al suo comandante.
"Ma cosa vuoi torturare tu? Porta pazienza...." risponde il flemmatico capitano (Salomone il pirata pacioccone, cioè pacioso, bonario) in piemontese.
Si noti come carattere "pacioccone" sia reso bene dal piemontese, quello aggressivo dal siciliano e quello un po' sbadato (la vedetta) dal veneto.
Alla realizzazione del filmato pubblicitario collaborano il famoso fumettista Bonvi e il cantautore Francesco Guccini, autore di alcune sceneggiature. La serie va in onda dal 1967 al 1973.
Pubblicità dell'Olio Sasso (la pancia non c'è più)
Un uomo ha un incubo! Sogna di essere obeso. Si sveglia ed è felice perché "La pancia non c'è più": naturalmente perché usa l'Olio Sasso.
Allora chiama Matilde, la sua governante di colore (una specie di Mamy di "Via col Vento" che parla con accento veneto!) e dice: "Matilde, la mattina l'olio Sasso, lo voglio qui, sul tavolo". Da notare l'accento veneto della cameriera che si riallaccia perfettamente alla tradizione della Commedia dell'Arte (Arlecchino, veneto, è "servitore di due padroni").
Pubblicità della Lagostina (La Linea)
La linea (lui cerca Lagostina!) disegnata da Osvaldo Cavandoli rende popolare il marchio Lagostina.
Il personaggio è costruito sulla stessa linea della terra su cui cammina: il disegnatore gli crea via via le situazioni e gli oggetti con cui dovrà confrontarsi. Invenzione assolutamente geniale. La Linea è diventata poi famosa in mezzo mondo.
... e ora, solo per appassionati!
Ecco qui una rassegna di alcuni dei tanti personaggi e slogan pubblicitari diffusi da Carosello. Sebbene datati, alcuni di loro, ancora oggi sopravvivono nel parlato quotidiano.
L' infallibile ispettore Rock interpretato da Cesare Polacco risolve un caso poliziesco. Immancabilmente il suo assistente gli dice: "Lei è un fenomeno, ispettore: non sbaglia mai"
"Come mai non siamo in otto?" "Perché manca Lancillotto", dice Re Artù seduto alla Tavola Rotonda vedendo che manca Lancillotto (il quale è in giro a caccia di avventure). Era la pubblicità dei crackers Doriano e Doripack
Capitan Trinchetto, inventato da Roberto Gavioli, parla genovese ed esagera sempre un po'. Il coretto di sottofondo canta: "Cala, cala, cala! Cala Trinchetto!" È la pubblicità dell'acqua brillante Recoaro.
Re Artù con i Cavalieri della Tavola Rotonda e Capitan Trinchetto
L'attore Ernesto Calindri che beve un Cynar in mezzo alla strada: "Contro il logorio della vita moderna...."
"So' Caio Gregorio, er guardiano del Pretorio: fa' la guardia nun me piace, ci ho du' metri de torace" pubblicità in romanesco della Chatillon fatta dal cartone animato di un pretoriano (romano svogliato, un po' arrogante, fatalista, a volte cinico)
La biondissima svedese Solvi Stubing pubblicizza la birra: "Chiamami Peroni: sarò la tua birra"
Il Cynar (contro il logorio della vita moderna), Caio Gregorio e "Chiamami Peroni!"
"Le stelle sono tante, milioni di milioni, la stella di Negroni, vuol dire qualità" pubblicità del salame Negroni fatta dopo un'avventura western in cui il protagonista è uno sceriffo con la stella sul petto. La canzoncina pubblicitaria è utilizzata ancora oggi.
Un cartone animato ambientato sul pianeta Papalla inventato dal pubblicitario Armando Testa nel 1966. Sul pianeta molto avanzato e in pieno benessere (figurarsi che la terra non produce spighe di grano ma direttamente spaghetti) vivono gli abitanti papallesi, tutti a forma di palla. E nonostante siano così tecnologicamente evoluti importano dalla terra gli apparecchi Philco (due papallesi si sposano "....e adesso aspettano un Philco!")
Jo Condor (un avvoltoio vestito da militare, con un mirino sulla punta del becco), insieme con il fedele Secondor, disturba la vita della Valle Felice, distruggendo cose amate da tutti gli abitanti. Alla fine i bambini chiedono aiuto al Gigante Buono cantando "Gigante, pensaci tu!". Interviene allora il Gigante Amico che riporta la pace e punisce "quel briccone di Jo Condor". Jo Condor dice la battuta "E che c'ho scritto Jo Condor?"; Il Gigante lo prende per la coda e lo butta via mentre il condor grida "Ma mi lasci... non c'ho la mutua!". Pubblicità delle merendine Ferrero.
"Nella Pampa sconfinata, dove le pistole dettano legge, va il Caballero misterioso in cerca della bellissima donna che ha visto sul giornale. S'ode un grido nella Pampa: Carmencita abita qui?" Il Caballero alla fine conquista la sua bella e le dice 'Carmencita, sei già mia, chiudi il gas e vieni via'. È la pubblicità del caffè Paulista.
Il Gringo nella pubblicità della carne Montana, 'E vedendo la carne Montana che stringo, alé, vengon tutti a mangiare con Gringo'. Riprende la musica di una canzone "western" di Adriano Celentano e il "Gringo" ha un mantello simile a quello di Clint Eastwood in "Per un pugno di dollari". Sono gli anni della fortunata serie di spaghetti western.
Calimero, il pulcino nero, è maltrattato da tutti: 'Uh, che maniere!...Qui fanno sempre così perché loro sono grandi e io sono piccolo e nero... è un' ingiustizia però!" 'No Calimero, tu non sei nero, sei solo sporco....'. Calimero viene immerso in una tinozza di acqua saponata e: "Uh Ava, come lava!". Pubblicità del detersivo della Mira Lanza.
Il caballero di Paulista, il Gringo della carne Montana e Calimero il pulcino nero
Il personaggio di Cimabue nella pubblicità dell'amaro Dom Bairo le sbaglia sempre tutte. La canzoncina dice: "Cimabue, Cimabue, fai una cosa e ne sbagli due" e lui reagisce: "Eh, che cagnara, sbagliando si impara!". Cimabue parla con accento veneto.
La macchinetta per il caffè Bialetti è pubblicizzata dall'omino con i baffi. La sua bocca prende la forma delle lettere che pronuncia, le sue storie si concludono sempre con la frase: "Eh sì sì... sembra facile (fare un buon caffè)!"
Cimabue fra i frati del Monastero e l'Omino coi baffi della Bialetti
La Famiglia di cavernicoli Mammut, Babbut e Figliut che vive all'ultimo piano del grattacielo Pirelli a Milano è sempre allle prese con la modernità che avanza. Si tratta di una pubblicità Pirelli.
La famiglia di Mammut, Babbut e Figliut
L'attore Franco Volpi è protagonista di una scenetta comica in cui lui, conservatore scettico di fronte a ogni "modernismo" commenta ogni cosa con una frase-tormentone in milanese: "Düra minga!" (non dura mica). Si tratta della pubblicità di China Martini: "Fino dai tempi dei Garibaldini, China Martini!"
Le Avventure di Angelino, sfortunato cherubino: Angelino ha capelli a caschetto neri e un naso perfettamente rotondo. Il suo vestito bianco alla fine di ogni "disavventura" sarà macchiato e tornerà pulito grazie a un portentoso detersivo: il Supertrim, prodotto della Agip che proprio in quegli anni era diventata una potenza mondiale nel campo petrolifero.
"Metti un tigre nel motore!" è la pubblicità della benzina Esso
Franco Volpi e il suo Düra minga, Angelino e "il tigre" della Esso
E ancora:
Il Gatto Silvestro insegue l'uccellino Titti che si rifugia su una confezione marchiata De Rica. Il gatto sta per assestare una zampata ma si ferma dicendo: "Oh, no: su De Rica non si può!"
L'attore Tino Scotti prende un lassativo che si chiama Confetto Falqui: "Basta la parola!"
Virna Lisi nella pubblicità del dentifricio Chlorodont dice qualcosa di azzardato e domanda imbarazzata: "Ho detto qualcosa che non va?". Qui parte la pubblicità del dentifricio: "Con quella bocca può dire ciò che vuole!"
L'attore Gino Bramieri è solo in casa: "Quando la moglie non c'è mi tocca far tutto da me!". Poi combina un danno e alla domanda "E mo'?" risponde: "e mo' e mo'... Moplen!" ed anche "Ma signora badi ben che sia fatto di Moplén" fortunati slogan di prodotti in plastica
'Tolon tolon tolon tolon..... eh ....hop: Invernizzi Invernizzina eccola qua' accompagna il balletto della Mucca Carolina che pubblicizza la Invernizzi (segnalato da Gabriel Pirini)
Un robot fa tutto in casa. Alla fine dice "Or che bravo sono stato posso fare anche il bucato?". Ma la risposta è "No, in casa c'è chi il bucato lo fa meglio di te!": si parla della lavatrice Candy.
Olivella e Mariarosa, sono due donnine, la prima bella brava e fortunata (perché usa l'olio Bertolli), la seconda brutta, antipatica e jellata. "Bon bon bon bon - canta Olivella - tutto bene mi va"; "Bon bon bon bon - risponde Mariarosa - ed invece a me no" "Bon bon bon bon - conclude Olivella - tutto bene ti andrà se userai Bertolli che vuol dire qualità!"
"Il cavallo è un mestieraccio, io ero nato per vincere quella corsa... il coso... come si chiama... vitaccia cavallina, me scappa sempre la parolina..." dice con accento romano il cavallo Derby, il cavallo smemorato che pubblicizza i succhi di frutta Derby.
Svanitella Svanité canta "Come se niente fudesse" (dopo un'avventura con il fidanzato bullo Riccardone-one-one) per reclamizzare una cera.
"Voglio la caramella che mi piace tanto e che fa du du du du Dufour", canzoncina di pubblicità delle caramelle
"Bidibodibù" cantano i bambini che saltano su un materasso Ondaflex
Unca Dunca, un indiano disegnato da Bruno Bozzetto, rende popolare il marchio Riello. Collabora al filmato pubblicitario il cantautore Enzo Jannacci.
Incredibile Carosello...
Per saperne di più
Carosello, pubblicità e televisione 1957-1977, Silvana Editoriale, a cura di Dario Cimorelli e Stefano Roffi, Milano 2019. Le foto vengono da questo bel volume.