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Ur, una grande città sumera

Una poesia di 5000 anni fa

30 marzo 2003

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Giulia Grassi

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Ur si trova sulla riva sinistra del fiume Eufrate, nella zona meridionale della Mesopotamia.

È stata una delle città più importanti della civiltà sumera del III millennio a.C., in particolare all'epoca della I dinastia (2500-2400 a.C.) e della III dinastia (2110-2000 a.C.).

Alla I dinastia risalgono le Tombe reali, ricche di oggetti di altissima qualità artistica, mentre alla III dinastia risale la grande ziqqurat (tempio a forma di torre a gradoni) dedicata al dio della Luna Nanna, una delle meglio conservate.

Da Ur è partito Abramo, il padre delle tre grandi religioni monoteiste - ebraica, cristiana e islamica - e quindi di una buona parte dell'umanità.

La potenza di Ur è stata distrutta da popoli invasori alla fine del III millennio a.C. Quella che segue è una poesia, il pianto della dea Nin-gal, sposa del dio Nanna, sulla sua amata città distrutta.




Nei fiumi della mia città s'è raccolta la polvere, a tane di volpi sono stati ridotti;

nel loro mezzo non scorrono più le acque spumeggianti,

i lavoratori li hanno abbandonati.

Nei campi della città non v'è più grano, il contadino se ne è andato...

I miei boschetti di palme e le mie vigne, che abbondavano di miele e di vino,

hanno prodotto spine montane,,,

Ahimé, la mia casa è una stalla abbattuta,

io sono un mandriano le cui vacche sono state disperse,

Io, Nin-gal, come un indegno pastore sulle cui pecore s'è abbattuta un'arma!

Ahimé, sono un'esiliata dalla sua città, che non ha trovato pace;

io, Nin-gal, sono espulsa dalla sua casa, che non ha trovato sede;

sono una straniera che dimora in estranea città!


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