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Ho visto cose che...

Storia di un obelisco, in prima persona

9 gennaio 2005

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G. Grassi e R. Tartaglione

I materiali di Matdid sono scaricabili liberamente come supporto per lezioni di italiano. Ne è vietata la pubblicazione su carta o in formato digitale salvo autorizzazione.


Obelisco di San Giovanni in Laterano - Opera propria

Mi presento: sono uno dei monumenti più antichi di Roma.

No, non sono il Colosseo (non c'è solo il Colosseo a Roma!). E non sono nemmeno il Pantheon o il Circo Massimo. Modestamente, quando Roma era ancora un villaggio di capanne e casupole, otto secoli prima di Cristo, io esistevo già da sette secoli.

3400 anni fa il faraone egiziano Tutmosis III mi ha fatto sistemare a Karnak, davanti al grande Tempio di Amon (un posto centrale, luminoso, ben frequentato… niente male devo dire).

Il sole dell'Egitto mi ha scaldato per 1700 anni, fino a quando, nell'anno 357 dopo Cristo, ho lasciato la sabbia del deserto per finire in un'altra sabbia, quella del Circo Massimo a Roma.



Costanzo II, l'imperatore romano, ha fatto costruire una nave solo per me. Le mie misure sono extra-large: peso 340 tonnellate e sono alto 32 metri, anzi, 40 con la base. La nave è stata costruita solo per portarmi a Roma e gli abitanti della "città eterna", quando sono arrivato, sono rimasti a bocca aperta per come era grande quella nave: aveva 300 remi! E anche sollevarmi non è stato uno scherzo: migliaia di uomini, chilometri di funi, enormi argani di legno, castelli di impalcature.

Ero bellissimo: alto, elegante, con in cima una fiaccola di bronzo dorato che il sole faceva brillare! Dal centro del Circo Massimo ho sentito per anni e anni le urla di trecentomila spettatori impazziti e ho visto centinaia e centinaia di corse delle quadrighe. E quante teste rotte ho visto!

Ma è stato per poco…

Piano piano, intorno a me, è sceso il silenzio: ho visto crollare le gradinate del Circo, saccheggiare i palazzi degli imperatori sul Palatino, e poi ho visto di nuovo nascere capanne e casupole. E anch'io sono crollato, coperto da macerie e detriti.

Lunghi secoli di sonno. E poi, nel 1587 un altro potente sovrano, papa Sisto V, mi ha trovato una nuova sistemazione e mi ha fatto mettere al fianco della Basilica di San Giovanni in Laterano.



E qui mi trovo ancora, a guardare il fiume di macchine, autobus e motorini che sgommano e strombazzano ai miei piedi. E devo dire che qualche testa rotta la vedo ancora.

Certo, lo so: da sacro "pilastro del dio sole" a spartitraffico nella Roma del XXI secolo non è una grande carriera. Ma sono comunque il più alto e il più antico degli obelischi della città. Ed è probabile che – nello stesso posto o qualche metro più in là – fra un migliaio di anni sarò ancora qui. Io.


L'obelisco di San Giovanni nel suo ruolo di spartitraffico - Opera propria

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