Money money: Francesco Datini
All'origine della banca
Sì
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Francesco Datini era un piccolo commerciante toscano nato a Prato nel Trecento.
Morto il padre si trasferisce ad Avignone, città francese particolarmente ricca perché sede dei papi che hanno vissuto in quella città (e non a Roma) dal 1309 al 1377. Ad Avignone Francesco Datini sviluppa moltissimo la sua attività di commerciante, compra e vende merci in tutta Europa e soprattutto impara a usare tutti i mezzi finanziari più moderni per il movimento del denaro: in particolare si specializza nell'uso della "lettera di cambio", la mamma dei moderni assegni. Messa in tasca una lettera di cambio non è più necessario viaggiare con una borsa piena di monete d'oro, cosa pericolosissima a quei tempi! Se un mercante di Avignone deve pagare una grossa somma a Barcellona, invece del denaro porta con sé questa "lettera di cambio": consegna la lettera a un ufficio di Barcellona e immediatamente l'ufficio paga quella somma direttamente nella moneta locale.
Tornato in Italia nel 1382 Francesco Datini, grazie alle sue conoscenze internazionali e grazie alla sua esperienza negli affari, mette in piedi una vera "multinazionale" con sede centrale a Prato e tanti uffici distaccati in Italia e in Europa.
Francesco Datini nella Madonna del Ceppo di Filippo Lippi; a destra l'abito di Francesco Datini riprodotto per la mostra L'Avventura della Moneta 31 ottobre 2023 > 28 aprile 2024, Roma, Palazzo delle Esposizioni
Quando nel 1410 muore, è un uomo ricchissimo (possedeva un gran capitale in denaro e centinaia di ville!). Questa ricchezza gli provoca un vero "senso di colpa" e forse per questo lascia quasi tutti i suoi beni in beneficenza.
Nell'Ottocento, durante lavori di ristrutturazione di Palazzo Datini a Prato, si scopre una stanza segreta: l'archivio di lettere e documenti di Francesco Datini, un totale di oltre centocinquantamila fogli che costituiscono l'archivio mercantile medievale più ricco d'Europa.