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Colloquialismi e altro

addirittura, anzi, come no?, figurati, hai voglia, ma va', magari, mica, mi sa, mi va, vuoi vedere?

20 novembre 2023

da b1 a c2

Roberto Tartaglione

No

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addirittura

Significa "perfino", "fino a questo punto" o "nientedimeno!" e manifesta un atteggiamento di sorpresa per la straordinarietà di qualcosa. Si può usare sia in assoluto sia insieme ad altre parole. Con qualche esempio:

(in forma assoluta)

  • "Ho una fame che mangerei un elefante" - "Addirittura!"

  • "Questo è il film più bello che ho visto in vita mia!" - "Addirittura!"


(con altre parole)

  • Il suo comportamento non solo è scorretto ma è addirittura criminale!

  • Alla fine del film erano tutti commossi e qualcuno addirittura singhiozzava!

anzi

Si usa per modificare un'affermazione appena fatta, per contraddirla (vado al mare... anzi no resto a casa) o anche per rafforzarla (è bello, anzi bellissimo). Si può usare anche in assoluto e significa "al contrario", "è proprio l'opposto" ("sei annoiato?" - "Anzi!!!".) Con qualche esempio:


  • È un bel romanzo. Anzi, più che bello direi interessante.

  • Non seguo la moda, anzi, metto senza problemi i vestiti di tre o quattro anni fa

  • No lo sottovaluto certo, anzi, sono convinto della sua intelligenza!

  • Non sono stanco... anzi!

  • Non penso che sia superficiale, anzi!

come no?

Significa "assolutamente sì", "certamente", "senza problemi". Mentre "perché no?" ha valore di "sì" ma senza particolare entusiasmo, "come no" mostra la massima convinzione di chi acconsente a qualcosa. Con qualche esempio:


  • "Stasera, se vieni da me, porti una bottiglia di vino?" - "Come no!? Volentieri!"

  • "Mi dai una mano a sistemare casa?" - "Come no, sono qui per questo!"


Qualche volta si usa in senso ironico per dire un "esagerato sì" che significa no. Se la domanda è bizzarra, se qualcuno ci chiede qualcosa di impossibile possiamo dire "come no" (o usare l'interiezione œh, vedi note grammaticali sulle interiezioni) per dire ironicamente un sì che significa no.


  • "Sei pronto a morire per me?" - "Come no, chiedimelo e lo faccio subito!"

  • "Ti piace l'idea di mangiare grilli fritti?" - "Come no? Sono meglio di un tiramisù..."


figurati

Il significato è "immaginare", "provare a immaginare". Con qualche esempio:


(seguito da nomi)

  • Ho freddo d'estete, figurati d'inverno!

  • È un lavoro faticoso per i giovani, figurati per i vecchi!


(seguito da "se": presuppone una risposta del tipo "certo che no!")

  • Figurati se una persona come lui viene a ballare con noi!

  • Io correre con la macchina? Figurati se io sono il tipo che corre in macchina!


(seguito da "che": è un'informazione che vuole sorprendere)

  • Figurati che da giovane io pensavo di diventare medico!

  • Figurati che non ha detto del suo matrimonio nemmeno ai genitori!


(in risposta a chi ci ringrazia, usato anche in modo assoluto: significa "non è niente, non devi ringraziarmi")

  • "Grazie mille, sei stato molto gentile" - "Figurati, per così poco!"

  • "Hai pagato tu il caffè? Grazie!" - "Figurati!"


hai voglia! L'espressione ha il significato di "Sì, certo!", "Eccome!". In questo senso ha un significato piuttosto vicino a quello di "come no?" anche se più forte ed espressivo. Ma "hai voglia" si può anche usare in costruzioni con la preposizione "a" + infinito e in questo senso significa invece "è inutile", "è tempo pero". Con qualche esempio: (in assoluto)

  • "Hai fame?" - "Hai voglia!"

  • "Finirai il lavoro per le tre?" - "Hai voglia! Anche prima!"


(nella costruzione hai voglia a + infinito)

  • Hai voglia a insistere: Lui non ti sta a sentire!

  • Hai voglia a lavorare... per diventare ricchi non è quella la strada!


magari

In italiano ci sono due "magari" diversi 1) magari + congiuntivo imperfetto serve a esprimere un forte desiderio (magari accettasse di lavorare con me!); con lo stesso senso, o anche col semplice senso di "volentieri!", si può usare in assoluto (magari!). 2) con valore avverbiale, all'interno di frasi può significare preferibilmente, forse, probabilmente, perché no, chissà. In questo caso non regge un congiuntivo. Con qualche esempio:


(valore desiderativo)

  • Magari potessi comprarmi una macchina nuova!

  • Magari avessi avuto la possibilità di fare l'università!

  • "Guadagni più di tremila Euro al mese?" - "Magari!"


(valore avverbiale)

  • Ci vediamo domani, magari nel primo pomeriggio?

  • Se gli telefono subito magari lo trovo ancora a casa

  • Dopo tanto tempo magari ha cambiato indirizzo

ma va'... / ma va'?

Con tono sospeso (ma va'...) o in un frase esclamativa (ma va'!) manifesta un benevolo scetticismo, come per esprimere l'idea di frasi tipo "Ma che dici?", "Non ci credo", "Vuoi prendermi in giro...". A volte funziona allo stesso modo anche l forma ma dai! Se interrogativo (ma va'?) esprime sorpresa, come a dire "Davvero?", "Incredibile!", "Non me l'aspettavo!". In questo senso si può usare ironicamente quando qualcuno dice una ovvietà sperando di sorprendere o comunque di dire qualcosa di interessante. Se qualcuno ci ricorda che la terra è rotonda possiamo dirgli "ma va'?" per sottolineare la banalità dell'affermazione. Con qualche esempio (dove comunque l'intonazione è determinante:


  • "Io un giorno diventerò Presidente degli Stati Unit" - " Ma va'..."

  • Questo quadro vale almeno 100 mila Euro!" - "Ma va'!"

  • "Se compri una casa più grande tu e la tua famiglia starete più comodi" - "Ma va'?"


mica

Rafforza le frasi negative specialmente nel parlato e significa "minimamente", "per niente": in qualche modo sottolinea la negazione per escludere altre possibilità.

Con qualche esempio:

  • non sono mica matto!

  • non hai mica preso tu il mio telefonino?

  • sei un po' caldo... non avrai mica la febbre?

  • Paura dei ragni? Ma dai, non sono mica tigri!


Si usa anche senza il "non" negativo


  • Mica male la tua idea!

  • Paro di cose serie, mica sto giocando!


mi sa (che)

Significa circa "penso che" ma il valore di "pensare" è molto attenuato. Più genericamente potremmo dire che corrisponde a un "secondo me". Rispetto ad altri verbi di opinione "mi sa che" rifiuta completamente il congiuntivo e le frasi dipendenti devono usare l'indicativo. Inoltre "mi sa" si usa anche senza dipendenti e significa "secondo me sì", "penso di sì". Tecnicamente la forma è costituita dal pronome indiretto mi (= a me) + il verbo sapere. Tuttavia si usa quasi esclusivamente in questa forma e altre teoriche possibilità (*ti sa, gli sa, le sa ecc.) non esistono. Allo stesso modo non si usa "mi sa" in forme differenti d quella del presente indicativo: in pratica non esiste mi sapeva, mi saprà, mi sappia ecc. Con qualche esempio:


  • Mi sa che non mi hai capito

  • Mi sa che quel film è un po' noioso

  • "Ma Paolo oggi non è venuto perché doveva lavorare?" - "Mi sa..."


(non) mi va

Si tratta del verbo andare preceduto dal pronome indiretto (mi va, ti va, gli va, le va, ci va, vi va, gli va). Il senso è "desiderare", "avere voglia di", gradire. La forma è molto usata nella lingua parlata ed è decisamente più appropriata, in molti contesti, del verbo volere (voglio/vorrei un caffè non rende l'idea "leggera" di "mi va un caffè")

Con qualche esempio:


  • Ti va un caffè?

  • Stasera vi andrebbe di venire al cinema con noi?

  • Mi hanno invitato a cena ma non mi andava di uscire

  • Gli ho suggerito di mangiare qualcosa ma mi ha risposto che non gli andava niente


vuoi vedere?

Significa "scommettiamo?", "vuoi scommettere?", senza la provocazione della scommessa ma solo sottolineando la sicurezza di chi parla su un determinato argomento con un interlocutore poco convinto. Con qualche esempio:


  • Vuoi vedere che domani piove?

  • E io adesso gli telefono e gli dico tutto quello che penso di lui, vuoi vedere?



(vedi anche le note grammaticali su infatti, insomma, allora, dunque, quindi)

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