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Li Ma Dou: un italiano in Cina

Note su Matteo Ricci, un padre della patria in Cina

28 febbraio 2010

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Roberto Tartaglione

I materiali di Matdid sono scaricabili liberamente come supporto per lezioni di italiano. Ne è vietata la pubblicazione su carta o in formato digitale salvo autorizzazione.

In questi anni in Italia sono arrivati numerosi lavoratori stranieri e molti di loro sono cinesi. I cinesi di Roma spesso si occupano di commercio, spesso hanno dei bar, fanno i parrucchieri o naturalmente lavorano nei ristoranti cinesi. E fanno naturalmente anche tanti altri mestieri. Qualche volta se domandate a uno di loro "come ti chiami?" la risposta è "Tiziano", oppure "Federica" o "Monica".

Che strano: hanno tutti nomi italiani?

Naturalmente hanno solo italianizzato il loro nome cinese per renderlo più comprensibile a noi italiani. Ma questo gioco di italianizzare il nome non  è una loro invenzione.

Qualche anno fa, anzi, parecchi anni fa, in Cina circolava uno strano tipo con la lunga barba grigia. Se qualcuno chiedeva "come ti chiami?" lui rispondeva "Li Ma Dou". Un tipico nome cinese, vero?

E invece no. Li Ma Dou  è solo una forma "cinesizzata" del nome Matteo Ricci (Li che suona come Ri di Ricci e Ma Dou  come Matteo).

Chi era questo signore italiano con il nome cinese e girava per la Cina tra il XVI e il XVII secolo?



Si tratta di una persona importante, molto importante. Matteo Ricci  è un personaggio riconosciuto tra i padri della storia cinese. Nel Millennium Center di Pechino, fra i "grandi della storia cinese" dal primo imperatore ai giorni nostri, ci sono solo due immagini di stranieri. E sono due italiani. Uno   è Marco Polo alla corte di Kubilai Khan, l'altro  è Matteo Ricci, che vestito come un  confuciano osserva il cielo.

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