Eran trecento, eran giovani e forti...
Una celebre poesia di Luigi Mercantini sulla spedizione di Sapri
12 ottobre 2008
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Giulia Grassi
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(aggiornato settembre 2023)
La spedizione di Sapri (o La spigolatrice di Sapri) poesia di Luigi Mercantini, 1857
L'immagine che gli italiani hanno avuto per più di un secolo di Carlo Pisacane è stata quella di un eroe (biondo e con gli occhi azzurri) pronto a morire, quasi ingenuamente, per la sua patria. Quest'immagine, che non corrisponde molto alla realtà, è stata rafforzata dalla poesia "La spigolatrice di Sapri", che celebra la sua spedizione contro i Borboni vista attraverso gli occhi di una giovane spigolatrice, una contadina, che mentre lavora nei campi assiste allo sbarco dei trecento uomini di Carlo Pisacane.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti!
Me ne andavo al mattino a spigolare,
quando ho visto una barca in mezzo al mare:
era una barca che andava a vapore;
e alzava una bandiera tricolore;
all'isola di Ponza s'è fermata,
è stata un poco e poi si è ritornata;
s'è ritornata ed è venuta a terra;
sceser con l'armi, e a noi non fecer guerra.
Sceser con l'armi, e a noi non fecer guerra,
ma s'inchinaron per baciar la terra,
ad uno ad uno li guardai nel viso;
tutti aveano una lagrima e un sorriso.
Li disser ladri usciti dalle tane,
ma non portaron via nemmeno un pane;
e li sentii mandare un solo grido:
«Siam venuti a morir pel nostro lido».
Con gli occhi azzurri e coi capelli d'oro
un giovin camminava innanzi a loro.
Mi feci ardita, e, presol per la mano,
gli chiesi: «Dove vai, bel capitano?»
Guardommi e mi rispose: «O mia sorella,
vado a morir per la mia patria bella».
Io mi sentii tremare tutto il core,
né potei dirgli: «V'aiuti 'l Signore!»
Quel giorno mi scordai di spigolare,
e dietro a loro mi misi ad andare.
Due volte si scontrar con li gendarmi,
e l'una e l'altra li spogliar dell'armi;
ma quando fur della Certosa ai muri,
s'udirono a suonar trombe e tamburi;
e tra 'l fumo e gli spari e le scintille
piombaro loro addosso più di mille.
Eran trecento, e non voller fuggire;
parean tremila e vollero morire;
ma vollero morir col ferro in mano,
e avanti a lor correa sangue il piano:
fin che pugnar vid'io per lor pregai;
ma un tratto venni men, né più guardai;
io non vedeva più fra mezzo a loro
quegli occhi azzurri e quei capelli d'oro.
Eran trecento, eran giovani e forti, e sono morti.
Nota:
Nel 2021 qualcuno a Sapri ha pensato di dedicare una statua alla famosa spigolatrice. Il risultato è questo monumento assai discusso per la versione sexy della contadinella dell'Ottocento. Evitiamo di aggiungerci al coro di battutacce ironiche fatte sul monumento e ci fidiamo del vostro buon gusto.
Che ne pensate?
Statua della Spigolatrice di Sapri realizzata da Emanuele Stifano (MARSALA, La spigolatrice sexy)
Per saperne di più
Antologia di poesie. Testi pubblicati tra 1850-1870 e oltre, in Il portale del Risorgimento, «150° 1861-2011», Ministero dell'Istruzione dell'Università e della Ricerca nell'ambito delle celebrazioni per il 150° anniversario dell'Unità d'Italia (https://www.150anni.it/webi/index.php?s=45&wid=1109)
H. MARSALA, La spigolatrice sexy. A Sapri polemiche per la statua che celebra la famosa poesia, «Artribune», 27/09/2021 (https://www.artribune.com/arti-visive/arte-contemporanea/2021/09/la-spigolatrice-di-sapri-arte-pubblica-sessismo/)