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Alessandro e Rossane

Storia di un affresco dipinto dal Sodoma

1 marzo 2020

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Roberto Tartaglione

I materiali di Matdid sono scaricabili liberamente come supporto per lezioni di italiano. Ne è vietata la pubblicazione su carta o in formato digitale salvo autorizzazione.

Storia di un affresco dipinto nel Cinquecento dal Sodoma, ma già descritto nel II secolo a.C. da Luciano di Samosata.

(Wikipedia, pubblico dominio)

Questo affresco del 1519 rappresenta le nozze di Alessandro Magno e Rossane: si trova nella camera da letto di Agostino Chigi all'interno di Villa Chigi (o Villa Farnesina) a Roma.

L'opera è del pittore Giovanni Antonio Bazzi, detto Il Sodoma... se questo soprannome si riferisse alla sua eventuale omosessualità non lo sappiamo: sappiamo però che a lui questo soprannome non dispiaceva e tant'è vero che nelle sue opere qualche volta si firmava proprio Sodoma.

Rossane, fra le molte mogli di Alessandro Magno, è certamente la più famosa. A differenza dalle altre infatti lei non era figlia di re e quindi qualcuno pensa che Alessandro la abbia sposata proprio per amore. Ma questa idea non combacia con la diffusa opinione che il grande amore di Alessandro fosse invece Efestione, il generale suo grande amico.

Amore o non amore, guardate ora questa descrizione dell'affresco:

Rappresenta una splendida camera da letto nuziale, e Rossane, una fanciulla bellissima, è seduta su di esso con gli occhi bassi a terra... di fronte ad Alessandro che è in piedi. Alcuni amorini sorridono: uno di loro, standole dietro le spalle, sta togliendo il velo dal capo di Rossane e la mostra allo sposo; un altro, proprio come un servo, sta sfilandole un sandalo dal piede, perché sia pronta a coricarsi. Un altro amorino ancora ha afferrato Alessandro per il mantello e lo sta trascinando con tutte le sue forze verso Rossane. Il re stesso porge una ghirlanda alla fanciulla ed Efestione... si trova lì accanto con una fiaccola accesa in mano, appoggiato a un bellissimo giovane...Dall'altra parte del quadro, altri amorini giocano con le armi di Alessandro...

La descrizione del dipinto è molto precisa, vero?

Ora però c'è un problema: questa descrizione è stata fatta da Luciano di Samosata, scrittore e filosofo greco vissuto nel II secolo dopo Cristo.

Come è possibile che abbia descritto l'affresco del Sodoma circa 1300 anni prima che l'affresco stesso fosse dipinto?

La risposta è semplice. Luciano di Samosata stava solo descrivendo un dipinto di Aezione, un pittore greco vissuto nel IV secolo avanti Cristo, quindi contemporaneo di Alessandro. Questo dipinto è poi andato perduto.

Nel Rinascimento molti pittori hanno cercato di far rivivere le opere perdute dell'antichità classica basandosi sulla descrizione fatta dagli storici antichi che avevano visto direttamente quelle opere. Così ha fatto il Sodoma.

 

Il brano è ricavato dalla visita guidata fatta da Giulia Grassi a Villa Farnesina per gli studenti di Scudit, sabato 22 febbraio 2020.


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