Tanti "perché"
I diversi tipi di "perché" in italiano
1 aprile 2025
b1, b1-b2, b2

Roberto Tartaglione
No
“Perché” in italiano è parola estremamente frequente e ha diversi valori e diversi usi.
Valore interrogativo
Come interrogativo “perché” corrisponde ad altre forme o espressioni, dal colloquiale “come mai?” al più formale “per quale ragione?”.
Possiamo considerare sinonimi di “perché?” anche “per quale motivo?” e “a quale scopo?”. Si può usare sia nelle interrogative dirette che in quelle indirette.
Perché hai deciso di studiare italiano?
Non so perché continui a comportarti così
Valore causale
Il “perché” causale si usa per lo più nelle risposte.
Ho deciso di studiare italiano perché è una bella lingua
Non mangio i dolci perché fanno ingrassare Può essere a inizio frase solo in una risposta che sottintende la frase principale
Perché sei stanco? - Perché stanotte ho dormito poco (= sono stanco perché stanotte ho dormito poco)
NON POSSIBILE: *perché stanotte ho dormito poco sono stanco
Perché non vieni con noi? – Perché devo lavorare (= non vengo con voi perché devo lavorare) NON POSSIBILE: *perché devo lavorare non vengo con voi
Se vogliamo cominciare il discorso con la causale facendo seguire la principale non possiamo usare “perché” ma alcune parole con significato simile: siccome, dato che, visto che e (nello scritto) poiché:
Siccome stanotte non ho dormito stamattina sono stanco
Dato che sono le due direi che è ora di mangiare qualcosa
Valore finale
Mentre “affinché” (+ congiuntivo) si usa prevalentemente nella lingua scritta, nel parlato si usa frequentemente “perché” con lo stesso valore finale di “affinché".
NOTA BENE – Se "perché" ha valore finale l’uso del congiuntivo è indispensabile: l’uso dell’indicativo infatti provocherebbe confusione con il "perché" causale e potrebbe quindi dare un altro senso alla frase.
Ho divorziato perché mia moglie sia una donna libera (voglio che lei abbia la sua libertà)
Ho divorziato perché mia moglie è una donna libera (non voglio una moglie libera ma la voglio sottomessa)
Le frasi finali con “perché” possono essere spesso sostituite da costruzioni con far-fare. (VEDI SOTTO)
Valore consecutivo
In particolare nella correlazione troppo…perché:
Fa troppo freddo perché io abbia il coraggio di uscire
E’ un discorso troppo difficile perché lui riesca a capirlo
In queste frasi l’uso del congiuntivo è assolutamente necessario.
Valore modale/finale
Specialmente nella forma “perché così” il significato è quello di indicare modalità e conseguenza (non troppo diverso da “cosicché”):
Studia molto perché così riuscirà a laurearsi a giugno
Mi fa piacere venire a trovarti perché così posso anche conoscere i tuoi figli
Valore relativo
“Perché” assume un valore simile a “per cui” in espressioni tipo il motivo perché, la ragione perché, la circostanza perché.
Per esempio:
Non capisco il motivo perché hai deciso di partire così in fretta
C’è una circostanza particolare perché il contratto non sia valido
Valore di causa fittizia
Si intendono le costruzioni del tipo “non perché… ma perché”.
La frase introdotta dal “non perché” fa preferibilmente uso di congiuntivo. L’altra, dove il “perché” ha un normale valore causale, usa invece un verbo all’indicativo:
Non mangio carne non perché io sia vegetariano ma perché non mi piace
Valore esclamativo
Qualche volta "perché", anche se mantiene più o meno il suo valore interrogativo, si usa come esclamativo nel senso di "Dai, prova a spiegare se ci riesci!", "E allora?"
Per esempio se una persona vuole obbligarmi a fare qualcosa posso dire (minacciosamente):
Perché, se non faccio come dici tu che fai, mi picchi?
Oppure se una persona mi dice che non è d'accordo con quello che ho detto posso reagire con la frase:
Perché, allora dovevo stare zitto secondo te?
O anche, se mi dicono che non devo fare qualcosa posso rispondere (con un po' di arroganza):
Perché, è vietato?
Valore di sostantivo Come un po' tutte le parole italiane anche "perché" preceduto da articolo, può trasformarsi in sostantivo
Il libro dei perché
Non capisco il perché tu faccia così
Difficile spiegare il perché
Farò quello che ho detto e lo sai il perché?
"Perché" in locuzioni ad alto uso
Perché no?
E perché mai?
Perché sì / perché no
Ecco perché!
Non c'è perché
Il perché e il percome
Senza un perché
FRASI FINALI INTRODOTTE DA PERCHE' VS FRASI COSTRUITE CON FAR-FARE
Una frase finale puo essere esplicita o implicita. La frase esplicita è quella introdotta per esempio da affinché o da perché e ha il verbo coniugato al congiuntivo. La frase implicita è introdotta per esempio da per e ha il verbo all'infinito.
La frase implicita si usa quando il soggetto della principale e della finale è lo stesso. La frase esplicita quando il soggetto della principale e quello della finale sono uguali. Per esempio:
Frasi esplicite (soggetti diversi)
Maria mi ha telefonato perché io parlassi un po' dei miei problemi
(Io) Ho chiuso la finestra perché non entrasse il freddo
(io) Ti presto volentieri il libro perché (tu) lo legga con calma a casa tua
Frasi implicite (soggetti uguali)
Maria mi ha telefonato per parlare un po' con me
Ho chiuso la finestra per non prendere freddo
Ho comprato quel libro per leggerlo a casa e non in biblioteca
Naturalmente le frasi con per + infinito sono più facili, sia per uno straniero che studia l'italiano, sia per un italiano madrelingua. In molti casi esiste perciò la possibiltà di trasformare le frasi esplicite in implicite rendendo però i due soggetti uguali. Come? Con la costruzione far-fare.
Esempi:
Ti spiego tutto con calma perché tu possa capire meglio
Ti spiego tutto con calma per farti capire meglio
Ho acceso la luce perché tu non legga al buio
Ho acceso la luce per non farti leggere al buio
Gli ho lasciato un messaggio perché lui non si preoccupi
Gli ho lasciato un messaggio per non farlo preoccupare
Abbiamo lasciato la porta socchiusa perche il gatto possa entrare
Abbiamo lasciato la porta aperta per far entrare il gatto
