Per un punto Martin perse la cappa
Quando un punto cambia la storia
Sì

Il monaco Martino non è diventato abate del suo monastero solo perché aveva sbagliato a scrivere un punto. Le cose sono andate così:
Martino, monaco nel monastero di Asello in Toscana, sperava di diventare abate. Prima dell'arrivo di un vescovo nel monastero ha deciso di scrivere sulla porta della chiesa questa bella frase:
PORTA PATENS ESTO. NULLI CLAUDATUR HONESTO Questa porta deve essere aperta. A nessuna persona onesta deve essere chiusa
Che è successo allora? Martino ha dato questo testo a uno scalpellino che doveva incidere la scritta sulla porta, Ma per errore lo scalpellino ha messo il punto dopo "nulli" e non dopo "esto": la frase quindi è diventata:
PORTA PATENS ESTO NULLI. CLAUDATUR HONESTO Questa porta non deve essere aperta a nessuno. Deve essere deve essere chiusa alla persona onesta.
Quando il vescovo è arrivato e ha letto il testo... non è stato molto contento di questa scritta così contraria alla morale cristiana e il povero Martino ha dovuto dire addio al suo sogno di diventare abate. Insomma: per questo errore di punteggiatura ha perso la cappa, cioè il mantello con cappuccio che indossano gli abati.
Oggi questa espressione è diventata proverbiale e si usa quando una persona stava per arrivare al suo scopo ma, per un errore piccolo piccolo (che tuttavia produce gravi conseguenze), perde la possibilità di raggiungere l'obiettivo.