I numerali
Note da uno a millanta
4 novembre 2023
da a1 a c2
Roberto Tartaglione
No
I numeri si dividono in
numeri cardinali (uno, due, tre ecc.)
numeri ordinali (primo, secondo, terzo ecc.)
I numeri cardinali
Dal punto di vista grammaticale possono essere aggettivi (tre persone), sostantivi (il tre è un numero perfetto) o pronomi (Quante persone vengono stasera? Tre!)
un numero composto da una cifra + uno oppure una cifra + otto perde obbligatoriamente l'ultima vocale della prima parte (ventuno e non ventiuno, quarantotto e non *quarantaotto).
se la prima parte del numero è cento e la seconda comincia con ottanta (ottantuno, ottantadue ecc.), l'elisione (cioè la perdita dell'ultima vocale della prima cifra) è frequente ma non obbligatoria (centottanta o centoottanta).
se la prima parte del numero è mille, l'elisione non è permessa: milleottanta, milleottantuno ecc.
Il numero tre si scrive senza accento. Ma i composti con tre si scrivono con accento (ventitré sessantatré novantatré ecc.)
I numeri che nella seconda parte hanno -uno (come trentuno o quarantuno) se seguiti da nome possono avere la perdita dell'ultima vocale (elisione): quarantun anni, sessantun persone.
Per numeri diversi dai composti con -uno è possibile il troncamento (cioè la perdita di una vocale ma con apostrofo) e non l'elisione (cioè la perdita di vocale senza apostrofo): trent'anni, cent'anni, quattr'occhi.
I numeri cardinali si scrivono di solito in cifre quando si riferiscono a date (4.12.1923), ad orari (ci vediamo alle 17.30), a percentuali (il 20% degli italiani), a dati "scientifici" (un campione di 550 persone) o a numeri alti (350.862). Si scrivono in lettere negli altri casi.
I numeri cardinali si scrivono con la maiuscola quando indicano un anno speciale (il Sessantotto), un decennio (gli anni Venti), un secolo (il Duecento).
Il numero zero si scrive preferibilmente sempre in lettere (zero) anche perché rischia di confondersi con la vocale "o".
I numeri ordinali
Si scrivono con numeri romani (I, II, III, IV, V ecc.) o con numero arabo + pallino (1°, 2°, 3° ecc.)
Il numero romano è obbligatorio nel caso di nomi di re o papi (Enrico VIII, Paolo VI) o nel caso di secoli (il XIII secolo).
Il numero arabo con pallino si usa negli altri casi (il 1° piano, il 12° Imam, il 30° tentativo, il 45° parallelo)
Il numero ordinale "primo" si usa per il primo giorno del mese (il primo aprile, il primo maggio). Si scrive anche con numero arabo con pallino: il 1° aprile o il 1° maggio. Non è corretto scrivere l'1° aprile oppure (come in certi moduli amministrativi) il 1.4.2024 ma è consentito (anche se non correttissimo) l'1 aprile.
Derivati
Dai numerali derivano termini che si riferiscono a quantità numeriche, caratterizzati spesso da un suffisso particolare:
-plo - doppio, triplo, quadruplo, quintuplo, sestuplo ecc. indicano quante volte è maggiore una certa quantità rispetto a un'altra (un caffè doppio, ho guadagnato il triplo)
-plice - duplice, triplice, quadruplice indicano di quanti aspetti si compone una certa cosa (un duplice problema, la triplice alleanza)
-ina - decina, dozzina, ventina, trentina, sessantina indicano una quantità approssimativa (una ventina di anni, una cinquantina di persone)
-enne - trentacinquenne, cinquantenne indicano un'età (un quarantenne molto giovanile, un ottantenne molto in gamba)
-ennio - quinquennio, ventennio, cinquantennio indicano un arco temporale (il ventennio fascista)
-ennale - biennale, triennale, ventennale indicano una certa durata in anni, ma anche un anniversario (un corso triennale, la biennale di Venezia, celebrare il ventennale della morte di qualcuno)
-etto - un duetto, un terzetto, un quintetto si riferiscono di solito a gruppi musicali
Notarella MILLANTA - è un numero che non esiste, inventato da Boccaccio per riferirsi a un numero estremamente alto, incalcolabile. Si usa scherzosamente in frasi tipo: gliel'ho detto almeno millanta volte!