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Madamina, il catalogo è questo

Celebre aria dal Don Giovanni di Mozart

5 febbraio 2012

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Roberto Tartaglione

I materiali di Matdid sono scaricabili liberamente come supporto per lezioni di italiano. Ne è vietata la pubblicazione su carta o in formato digitale salvo autorizzazione.

(aggiornato ottobre 2023)


Così fan tutte, Don Giovanni e Le nozze di Figaro sono la "trilogia italiana" delle opere di Mozart. Il Don Giovanni è stato scritto nel 1787, quando Mozart aveva 31 anni.

Il protagonista dell'opera, Don Giovanni, implacabile seduttore che fino alla fine rifiuta di cambiare e di pentirsi delle sue colpe, è un personaggio di grande impatto psicologico.

La trama del Don Giovanni la troverete facilmente su Internet. Qui vi proponiamo il testo di Madamina, il catalogo è questo una delle arie più celebri dell'opera. Leporello, il servitore di Don Giovanni, descrive a Donna Elvira le prodezze amorose del suo padrone. E certo non si preoccupa troppo di essere politicamente corretto (oggi molte opere sono censurate proprio per motivi di sessismo, razzismo o di cedimenti davanti a stereotipi, come nel caso di Turandot di Puccini)




Madamina, il catalogo è questo

Delle belle che amò il padron mio;

un catalogo egli è che ho fatt'io;

Osservate, leggete con me.

In Italia seicento e quaranta;

In Alemagna duecento e trentuna;

Cento in Francia, in Turchia novantuna;

Ma in Ispagna son già mille e tre.

V'han fra queste contadine,

Cameriere, cittadine,

V'han contesse, baronesse,

Marchesane, principesse.

E v'han donne d'ogni grado,

D'ogni forma, d'ogni età.

Nella bionda egli ha l'usanza

Di lodar la gentilezza,

Nella bruna la costanza,

Nella bianca la dolcezza.

Vuol d'inverno la grassotta,

Vuol d'estate la magrotta;

È la grande maestosa,

La piccina è ognor vezzosa.

Delle vecchie fa conquista

Pel piacer di porle in lista;

Sua passion predominante

È la giovin principiante.

Non si picca – se sia ricca,

Se sia brutta, se sia bella;

Purché porti la gonnella,

Voi sapete quel che fa.



Spiegazione del testo (con qualche nota linguistica)


Madamina Viene evidentemente dal madame francese (mia dama, mia signora). Si usava già in italiano antico per indicare la moglie di un nobile, una donna di alto prestigio sociale. -ina naturalmente è un diminutivo cortese riferito alla giovane età della donna (un po' come signora/signorina).


Il catalogo è questo delle belle che amò il padron mio (questo è il catalogo delle belle che il mio padrone ha amato) - "Catalogo" è parola che viene dal greco e indica una lista sistematica, una raccolta di dati enumerati. Oggi si usa anche come sinonimo di depliant o di brochure pubblicitaria.


Un catalogo egli è che ho fatt'io (questo è un catalogo che ho fatto io).


Osservate, leggete con me: imperativo con il "voi" di cortesia, forma ancora in uso nel sud-Italia per rivolgersi con rispetto a una persona, senza il "distacco" che si percepisce con la forma "Lei".


In Italia seicento e quaranta - Comincia l'elenco delle donne conquistate da Don Giovanni.


In Alemagna duecento e trentuna (in Germania duecentotrentuno) - Almagna (o Alemagna o Almannia) è il vecchio nome della Germania, la terra degli Alemanni. Il numero duecentotrentuno, come tutti i composti con -uno, si concordava al maschile e al femminile.


Cento in Francia, in Turchia novantuna, ma in Ispagna son già mille e tre - La pronuncia di s+consonante in italiano suona estremamente forte. I nomi maschili che cominciano con s+consonante, richiedono una "vocale di appoggio" e per questo usano l'articolo LO e UNO (e non IL o UN che provocherebbero una sequenza di tre consonanti praticamente impronunciabile). Allo stesso modo quando il nome in s+consonante è preceduto da una parola che termina anche lei in consonante (la preposizione IN per esempio) è possibile creare una vocale di appoggio i- prima del nome: in Ispagna (invece che in Spagna). Ma anche per iscritto (invece che per scritto).


V'han fra queste contadine, cameriere, cittadine (Fra queste ci sono contadine, cameriere e cittadine) - Contadine sono le abitanti del "contado" cioè della campagna, contrapposte a cittadine che sono le abitanti della città. Cameriere sono le donne della servitù "addette alla pulizia della camera" (in un secondo momento il significato si estende a "persona di servizio" in generale).


V'han contesse, baronesse, marchesane, principesse (ci sono contesse, baronesse, marchese e principesse) - V'han, ovvero vi hanno, corrisponde al più moderno ci sono. Gli altri sono tutti titoli nobiliari, contessa, baronessa, marchesa o principessa.


E v'han donne d'ogni grado, d'ogni forma, d'ogni età (e ci son donne di ogni grado, di ogni forma e di ogni età) - Di ogni grado sociale, di ogni aspetto e di ogni età.


Nella bionda egli ha l'usanza di lodar la gentilezza, nella bruna la costanza, nella bianca la dolcezza (Lui è solito far complimenti alle le donne, alla bionda per la sua gentilezza, alla bruna per la sua costanza, alla bianca per la dolcezza)


Vuol d'inverno la grassotta, vuol d'estate la magrotta (Vuole d'inverno quella un po' grassa e d'estate quella un po' magra) - L'alterazione di nomi o aggettivi attraverso il suffisso -otto non è rara in italiano. In molti casi dà un senso di "un po', abbastanza, piccolo" e spesso con una connotazione benevola e affettuosa (bambolotto, orsacchiotto, passerotto, anzianotto e anche giovanotto). In molti casi questa terminazione è stata così assorbita dal nome che il "valore alterativo" si è perso e sono nati nuovi sostantivi "indipendenti" (giubbotto, gabbiotto, pellicciotto, salotto, candelotto, spinotto, risotto). Il suffisso -otto può anche attenuare il valore di un termine negativo (fessacchiotto, sempliciotto).


È la grande maestosa, la piccina è ognor vezzosa (la grande è maestosa, la piccina è sempre vezzosa - Vezzosa ha una serie di significati che slittano da smorfioso a grazioso. In questo contesto significa comunque attraente, maliziosamente carina.


Delle vecchie fa conquista pel piacer di porle in lista; sua passion predominante è la giovin principiante (conquista le vecchie solo per il piacere di metterle nella lista; ma la sua passione principale sono le giovani inesperte)


Non si picca se sia ricca, se sia brutta, se sia bella; purché porti la gonnella, voi sapete quel che fa (non si preoccupa se sia ricca, brutta o bella: purché porti la gonnella voi sapete quello che fa) - Piccarsi è un termine che originariamente significa "pungersi": non si picca significa perciò non si offende, non si disturba, non si crea problemi. La radice del verbo piccarsi è la stessa che troviamo nell'aggettivo piccante, riferito appunto a un sapore forte e pungente.

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