Se non ti logghi, ti banno!
La lingua di Internet
1 marzo 2019
b1-b2
Roberto Tartaglione
No
Glossario: le parole di Internet
backuppare
Viene naturalmente da backup inglese e significa fare il backup. Attenzione alla pronuncia: gli italiani dicono proprio "becappare"!
bannare
Da ban inglese. Significa che un iscritto a un forum o chi partecipa a una pubblica conversazione su un social viene cacciato, viene escluso, viene censurato.
Per l'esattezza viene messo al bando (il bando era un annuncio pubblico che annunciava per esempio che un determinato personaggio era ricercato dalla giustizia). I famosi fogli con scritto Wanted, tipici dei film western americani, erano dei bandi di cattura che segnalavano i banditi).
La parola è comunque la stessa da cui deriva banner, un annuncio pubblicitario tipico di Internet.
Per saperne di più:
bufala
Bufala è una notizia falsa: quando se ne parla si dice spesso anche fake news.
Ci sono molte possibilità che bufala, nel senso di notizia falsa, non abbia nessuna relazione con l'animale (quello famoso anche per le "mozzarelle di bufala").
Probabilmente la relazione è con quelle parole come fon, sbuffare, uffa... tutte con un riferimento a un soffio, un soffio di vento. La bufala è una notizia che non lascia traccia, che vola via, inconsistente come un soffio.
caricare/scaricare
Nessuno vieta di dire fare il download o perfino downloadare ("daunlodare"), ma caricare e scaricare sono probabilmente i termini più diffusi fra gli utenti di Internet non professionisti. Caricare/scaricare significano poi, etimologicamente, mettere sul carro. Sì, carro, parola latina che ha poi dato in inglese la parola car, automobile.
chattare
Dall'inglese chat che vuol dire chiacchierare. Sia chat che chiacchierare sono forme onomatopeiche che riproducono il suono di un chiacchiericcio. Buffo che in dialetto genovese cetu significhi proprio pettegolezzo.
cliccare
Uno dei tantissimi verbi, tutti in -are!, che nascono da un sostantivo inglese: da hacker viene hackerare, da crack viene crackare, da zip viene zippare. Fra questi cliccare è certamente quello più usato anche perché entrato in italiano da più tempo.
condividere
Prima dei social-network condividere (= dividere con, mettere in comune con altri) era utilizzato specialmente in espressioni come condividere una gioia o un dolore, condividere un'idea, condividere il pane quotidiano. Ora la sua massima frequenza d'uso si trova in condividere un post o un video.
digitare
Un inglesismo che è anche un latinismo: digitus, in latino, significava infatti dito.
Digitare è oggi sinonimo di usare la tastiera per scrivere su computer o su telefonino (digitare un testo, digitare un post) ma anche per comporre un numero, per scrivere una password. Del resto tutta la società contemporanea è ormai digitale.
file
A differenza di alcune parole inglesi del computer che hanno una corrispondenza italiana talvolta di uso più frequente (è il caso di copy-paste che in italiano si dice copia-incolla, o di directory che in italiano è spesso definita cartella), file è insostituibile. Il termine è abbastanza consolidato in italiano (come film o sport) e per questo il plurale senza "-s" è ammesso. Ma ancora oggi si trova spesso scritto files per il plurale, resistente forse anche a causa di una vecchia e famosa serie di film per la tv, X-Files.
follower(s)
I follower(s) si sa, sono quelli che seguono determinate pagine o profili dei social. E avere tanti followers di solito è un vanto (un politico, una persona dello spettacolo, un giornalista con centinaia di migliaia di followers è certo "di successo").
In italiano avremmo la parola seguace, ma seguace letteralmente significa chi segue una dottrina, chi si dichiara discepolo di un determinato maestro o "guru": insomma seguace trasforma un sostenitore, cioè chi dà un consapevole consenso a qualcuno o qualcosa, in un religioso fedele.
La parola straniera follower almeno attenua questo senso di seguace e, essendo inglese, non richiama alla mente in modo diretto il fanatismo o, peggio, il gregge di pecore che segue il capobranco.
Follower è parola inglese non ancora del tutto consolidata in italiano (insomma diversa da film, sport o computer). Quindi il plurale con "-s" è ancora ammesso.
forum
Nel foro gli antichi romani si incontravano, parlavano, discutevano dei loro problemi. Bella perciò questa ripresa del termine latino forum per indicare la pagina di social in cui si partecipa a discussioni su certi argomenti a volte anche molto specialistici.
Internet
Come tutte le parole nuove - e anche se ormai esiste da decenni Internet è ancora una parola piuttosto nuova - il termine ha qualche problema di assestamento. Certamente è maschile (Internet è bello e nessuno direbbe mai bella), ma ancora non si è stabilizzata la scrittura con l'iniziale "I" maiuscola. Di solito però i termini riferiti a programmi per computer e applicazioni varie si scrivono, appunto, con la maiuscola: Internet, Skype, Photoshop, Chrome ecc. anche se nessuno vieta ufficialmente la minuscola. Allo stesso modo sembra prevalere l'uso senza articolo: navigare su Internet (e non sull'Internet), usare Internet tutti i giorni (e non l'Internet).
Sinonimo di Internet è il nome rete. Anzi, Rete (vedi sotto in questa lista).
loggarsi
Cioè fare il login: come backuppare, cliccare, zippare è uno dei verbi in -are che si forma su sostantivo inglese. Loggarsi ha però una corrispondenza italiana abbastanza forte, iscriversi. Per questo fa forse un po' fatica a imporsi come parola di uso comune.
Maschile o femminile? Il mail o la mail? Per qualche tempo i due generi sono stati in competizione. Il femminile ha vinto. Per chi vuole usare il maschile c'è una consolazione: non si tratta di errore ma di... arcaismo!
mi piace / like
Il like che su Facebook è rappresentato dalla manina col pollice alzato e su altri social da un cuoricino, si definisce spesso il mi piace, usato quasi come se fosse un'unica parola: mettere un mipiace. Like però sembra conquistare sempre più terreno: del resto mi piace si usa in tanti contesti linguistici mentre il like ha un riferimento specifico al social. Quindi diciamo like: ma pronunciato chiaramente laik!
la Rete
Bei tempi quando per gli italiani rete era sinonimo di goal! "Rete!!!" gridavano emozionatissimi i telecronisti quando un attaccante della Nazionale italiana segnava il goal-partita, magari in una finale dei mondiali.
Oggi per Rete intendiamo invece Internet: i partiti più populisti fanno le grandi scelte sentendo il parere dei loro elettori attraverso la Rete, tutte le informazioni del mondo sono condivise nella Rete, la Rete è la chiave per il mondo del futuro.
E ci dimentichiamo che la rete serve anche per pescare i pesciolini...
social (i social)
Dal latino socius (socio, amico, collaboratore) ha dato innumerevoli derivati: società, societario, sociale, socievole, asociale, socialismo, socialista, socializzare ecc. E ora social. Anzi, i social o i social-media. Che sono quei posti dove si va per socializzare, dove si trovano persone socievoli ma anche asociali, dove grandi società investono i loro capitali non tanto per amore della socialità o del socialismo, ma per gli interessi economici societari.
taggare
Parole italiane per dire taggare? Ce ne sono! Marcare o etichettare per esempio. Ma taggare o mettere un tag è più veloce e più specifico del linguaggio legato a Internet e ai social. Del resto chi aveva confidenza con il linguaggio html già prima dei social sapeva bene che per fare una pagina web si usano i "meta tag", i marcatori per segnalare nel codice di una pagina il titolo, la descrizione, le parole chiave e molte altre caratteristiche.
twittare
Chi scrive su Twitter twitta i suoi messaggi. Il corrispondente italiano cinguettare (riferito al verso degli uccelli) grazie a Twitter è stato riscoperto in senso ironico: se diciamo che un politico ha cinguettato con i suoi elettori il doppio senso è abbastanza colorito.
utente
Una volta si diceva che la società era fatta di cittadini. Poi i cittadini si sono trasformati in consumatori. Oggi i consumatori sono soprattutto utenti, cioè quelli che usano Internet e i social. Utente non è certo parola nuova in italiano: in passato si usava per chi usufruiva di servizi pubblici: utente del telefono, della tv, del gas, dell'energia elettrica. Ma oggi il servizio (pubblico o non pubblico) numero 1 è certamente Internet.
virale
Il termine aveva fino a non troppi anni fa solo un significato medico: si riferiva a una sostanza che poteva determinare una malattia capace di diffondersi in modo infettivo (l'epatite virale per esempio). Nel linguaggio di Internet virale significa invece altamente diffuso sulla rete e si dice in particolare di un video che ha accumulato un grande numero di condivisioni.
visualizzare
Questo termine, grazie a Internet, si è "specializzato" nel senso di prendere/dare visione di una pagina web, di un'immagine o di un post, di qualunque cosa insomma possa apparire su uno schermo. A differenza di visualizzazione, visione rimane invece termine specifico per un film (di prima visione, per esempio).
webete
Si tratta di un neologismo coniato dal giornalista Enrico Mentana: unisce due parole, web ed ebete (stupido, idiota). È usato per riferirsi a quelli che Umberto Eco aveva chiamato gli "imbecilli del web", quelli che scrivono stupidaggini o luoghi comuni solo per dire qualcosa, ma senza avere nessuna competenza sull'argomento di cui parlano. La parola è bella e divertente, ma per il momento non si è consolidata in italiano ed è usata piuttosto raramente.
whatsappare
Inviare un post con Whatsapp: mandami un whatsappino!, whatsappami l'indirizzo!, possiamo whatsappare domani che oggi ho poco tempo?. Whatsapp è davvero entrato nella vita di tutti i giorni fino quasi a cancellare il termine sms.
..e fra le parole storiche
chiocciola
Il segno @ (in qualche paese si chiama "coda di scimmia", in altri "topolino", in altri "piccolo papero" ecc.) si usa per l'indirizzo della mail. La forma inglese at si usa pochissimo perché nel parlato questo suono così breve si confonde con quello della prima parte dell'indirizzo mail e può provocare confusione. Chiocciola invece è inconfondibile.
password
Ognuno di noi ha decine di password per entrare nei siti in cui è loggato. Resiste tuttavia anche l'italiano parola chiave purché ci si ricordi che il plurale è parole chiave (e assolutamente non *parole chiavi!!!). (La vecchia espressione parola d'ordine che si usava specialmente in ambiente militare e quasi solo oralmente per garantire la propria identità o la propria appartenenza a un gruppo, è oggi in disuso. Si trova ormai solo in qualche film o si usa in modo ironico).
finestra
A nessuno verrebbe mai in mente di chiamare "Finestre" il programma Windows della Microsoft. Mentre è normalissimo chiamare finestre tutti i riquadri che si aprono sullo schermo per visualizzare informazioni o immagini.