Ercole e la verità
Notizie su Santa Maria in Cosmedin, la chiesa che ospita la Bocca della Verità
31 gennaio 2011
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Giulia Grassi
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La Bocca della Verità si trova nel portico della chiesa di Santa Maria in Cosmedin. La chiesa sorge ai margini del Foro Boario, il mercato del bestiame di Roma antica, a ridosso di Campidoglio, Palatino e Aventino e vicino all'isola Tiberina. Si tratta di un'area legata alla storia più antica della città e ai miti delle sue origini, caratterizzata anticamente da templi ed edifici importanti oggi per lo più scomparsi.
La chiesa di Santa Maria in Cosmedin è stata costruita sul luogo di precedenti edifici romani (asterisco nella foto). In linea generale si può dire che ha utilizzato due strutture precedenti: un portico della Statio Annonae (la cosiddetta 'Loggia dei Mercanti') e strutture relative all'Ara Maxima Herculis.
In epoca romana l'Annona era l'istituzione che si occupava del rifornimento alimentare (in particolare del grano) della città. Era gestita dal paefectus annonae, uno dei funzionari pubblici più importanti in quanto il benessere del popolo garantiva ai governanti l'esercizio indisturbato del potere (ricordate il detto di Giovenale panem et circenses? quando il popolo è sazio e si diverte non crea problemi...).
Presso il Foro Boario, una delle grandi aree commerciali della città, c'era quindi una delle sedi dell'Annona. Ad essa apparteneva la 'Loggia dei Mercanti', un grande portico colonnato (mt 31x17, con sette colonne sulla fronte e tre sui lati brevi) costruito nel IV secolo d.C.
Nelle vicinanze sorgeva anche l'altare monumentale eretto in onore di Ercole, l'Ara Maxima Herculis. L'area del Foro Boario era infatti sacra al dio, che secondo un mito aveva liberato gli abitanti della zona da un gigante crudele che li terrorizzava, Caco. Oltre all'altare, che celebrava proprio questo evento e che era stato più volte ricostruito nel corso dei secoli, qui c'erano anche il tempio rotondo di Ercole Vincitore (erroneamente ritenuto di Vesta e ancora esistente) e un tempio presso l'altare (la aedes aemiliana Herculis, demolita alla fine del XV secolo).
Nel VI secolo a Roma molti edifici antichi in disuso vengono trasformati in chiese. Così, all'interno della loggia viene costruita una piccola cappella. Due secoli dopo papa Adriano I (772-795) la sostituisce con una grande chiesa, utilizzando anche parte della vicina Ara Maxima, ormai in completa rovina: la cripta sarebbe infatti ricavata all'interno del basamento dell'altare (ma non tutti sono d'accordo con questa interpretazione).
La chiesa attuale è il frutto di una serie di ricostruzioni, in particolare di quella dell'epoca di papa Callisto II (1119-1124). All'interno conserva uno dei pavimenti medievali più belli e meglio conservati di Roma, realizzato con i marmi colorati strappati ai monumenti romani in rovina e dominato al centro da cinque dischi (rotae) intrecciati secondo uno schema a 'quinconce'.
Il grande disco di marmo pavonazzetto conosciuto come Bocca della Verità per secoli è stato all'esterno della chiesa, citato tra le curiosità cittadine in molti testi fin dall'XI secolo. La sua collocazione attuale, entro il portico, risale al 1631 e a interventi di restauro voluti da papa Urbano VIII Barberini.
Ma forse non tutti sanno che la sua funzione originaria era un po' particolare: copertura di un pozzo o, meglio ancora, chiusino della cloaca massima, che correva proprio sotto la zona del Foro Boario e sboccava nel Tevere vicino al tempio di Ercole Vincitore.