La Domus Aurea
Note sulla casa di Nerone
12 marzo 2000
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Giulia Grassi
No
Ingresso visitatori Domus Aurea. Opera propria 2023
La Domus Aurea era l’immensa residenza di Nerone, da lui voluta per vivere "in una casa finalmente degna di un uomo".
La reggia, realizzata da Celer e Severus, è stata progressivamente distrutta dai suoi successori, i Flavi (69-96) e, soprattutto dall'imperatore Traiano (98-118), che l'ha usata come fondamenta delle sue grandiose terme.
In origine la Domus Aurea era estesa su tre colli (il Palatino, il Celio e l'Esquilino), e occupava 80 ettari di terreno: era così grande che, come diceva il poeta satirico latino Marziale, "riempiva tutta Roma" ed era "un bel pezzo di campagna nel mezzo della città".
Comprendeva edifici, fontane, giardini, boschi con animali selvatici in libertà e anche un lago artificiale (il Colosseo occupa proprio l'area dove si trovava questo lago), ma di tutto questo rimane solo un grande padiglione sul Colle Oppio (una delle cime dell'Esquilino), padiglione che si è salvato perché è stato utilizzato come fondamenta delle Terme di Traiano.
Domus Auea; opera propria 2023
La decorazione era lussuosissima: statue in marmo e in bronzo dorato dappertutto; le sale interne avevano pavimenti in mosaico ed erano rivestite di marmi colorati, stucchi, avorio, oro, e affreschi.
La tradizione dice che la Sala del trono era coperta da una volta che girava su se stessa giorno e notte, così come nel cielo girano il sole, la luna, i pianeti e i segni dello zodiaco: la sala era perciò il simbolo del dominio di Nerone sull'universo.
La statua colossale dell'imperatore rappresentato come Helios (Sole), alta 35 metri, era nel cortile porticato della villa, e sottolineava questo dominio. Ma anche di questa ricchezza rimane molto poco.
Le architetture e gli affreschi della casa d'oro sono stati riscoperti a partire dalla fine del 1400 grazie ad alcuni pittori che erano penetrati nelle stanze sotto il Colle Oppio e che avevano ormai l'aspetto di grotte: tra gli artisti c'erano Raffaello e Giovanni da Udine. Gli affreschi, ideati dal pittore romano Fabullo, sono stati importantissimi per lo sviluppo della pittura rinascimentale, in particolare del genere chiamato grottesca (cioè pittura delle "grotte").
Interno DomusAurea, Sala della Sfinge, Wikipedia, pubblico dominio
La Domus Aurea ha riaperto al pubblico il 24 giugno 1999 dopo un restauro durato 20 anni; sono visitabili al momento solo 32 stanze delle 150 scavate finora.
Ricostruzione della "volta dorata" di Vincenzo Brenna, Wikipedia, pubblico dominio
Un disegno di G. Chedanne ricostruisce una delle sale della Domus Aurea: sul fondo il gruppo scultoreo del Lacoonte