Amore tossico? - esercizi / segnali discorsivi
Riconoscere segnali discorsivi
Sì
Esercizio 1 Nel riassunto della lettura "Amore tossico" sottolinea i segnali discorsivi che riesci a trovare
Allora su TikTok, il social dei più giovani, sono virali i video dove una lei chiede a un lui il permesso, o come dire, "l'autorizzazione" ad andare a ballare con le sue amiche. Se c'è una richiesta di questo tipo in qualche modo lui si sente autorizzato a negarla o, peggio, a concederla con un tono potremmo dire di "generosità".
E poi ci sono le immagini, a dir poco scioccanti: magari i due si fanno una foto insieme, ma lei deve mettere il sedere più in dentro e lui ci mette davanti un bel soprammobile. Un bel gesto, no?
E questo è TikTok.
Ma poi c’è il mondo fuori. Roma, liceo Mamiani, nel cuore della città, insomma un'area non certo proletaria. Dice se non sbaglio un certo Alessandro:
“Guarda, io non sono così, ma ne conosco tanti di ragazzi ossessionati dal vestiario delle fidanzate, sai?”
Più avanti c’è Livia: “Ecco, non sono sorpresa per niente, direi. Ne conosco tanti, ma pure tante, che usano frasi come Tu sei mia, Tu non puoi: quante volte l’ha già sentita questa frase!“
Alessio non è d’accordo: “Non sono violento e certo non picchio la mia donna, però è normale chiedere alla ragazza dove va, no? E anche quando torna, con chi esce. Non sono possessivo, ma solo, diciamo, protettivo.
“Senti, secondo me violenza, controllo, possesso, protezione in un certo senso sono la stessa cosa e non possono andare insieme con l'amore”, dice invece Nicolas. “Non so come cancellare questa cultura, c’è tanto lavoro da fare, per tutte e per tutti, perchè avere qualcuno geloso vicino per alcuni ragazzi è un vanto cioè un motivo di orgoglio: si sa, c'è quello che ti dà la buonanotte a mezzanotte, ma se ti vede connessa alle 00.01 va fuori di testa!"
Chiara si lascia alle spalle la scuola e va verso la fermata del bus: “Con uno così non ci potrei mai stare. Se non ti sta bene il problema se mi consenti è solo tuo”.
Soluzione
Esercizio 1
Allora su TikTok, il social dei più giovani, sono virali i video dove una lei chiede a un lui il permesso, o come dire, "l'autorizzazione" ad andare a ballare con le sue amiche. Se c'è una richiesta di questo tipo in qualche modo lui si sente autorizzato a negarla o, peggio, a concederla con un tono potremmo dire di "generosità".
E poi ci sono le immagini, a dir poco scioccanti: magari i due si fanno una foto insieme, ma lei deve mettere il sedere più in dentro e lui ci mette davanti un bel soprammobile. Un bel gesto, no?
E questo è TikTok.
Ma poi c’è il mondo fuori. Roma, liceo Mamiani, nel cuore della città, insomma un'area non certo proletaria. Dice se non sbaglio un certo Alessandro:
“Guarda, io non sono così, ma ne conosco tanti di ragazzi ossessionati dal vestiario delle fidanzate, sai?”
Più avanti c’è Livia: “Ecco, non sono sorpresa per niente, direi. Ne conosco tanti, ma pure tante, che usano frasi come Tu sei mia, Tu non puoi: quante volte l’ha già sentita questa frase!“
Alessio non è d’accordo: “Non sono violento e certo non picchio la mia donna, però è normale chiedere alla ragazza dove va, no? E anche quando torna, con chi esce. Non sono possessivo, ma solo, diciamo, protettivo.
“Senti, secondo me violenza, controllo, possesso, protezione in un certo senso sono la stessa cosa e non possono andare insieme con l'amore”, dice invece Nicolas. “Non so come cancellare questa cultura, c’è tanto lavoro da fare, per tutte e per tutti, perchè avere qualcuno geloso vicino per alcuni ragazzi è un vanto cioè un motivo di orgoglio: si sa, c'è quello che ti dà la buonanotte a mezzanotte, ma se ti vede connessa alle 00.01 va fuori di testa!"
Chiara si lascia alle spalle la scuola e va verso la fermata del bus: “Con uno così non ci potrei mai stare. Se non ti sta bene il problema se mi consenti è solo tuo”.