Di Venere e di Marte non si arriva e non si parte
Qualcosa sulle superstizioni
Sì
Il numero 17 Porta male e corrisponde a quello che all'estero è il numero 13: terribilmente sfortunato è quindi il giorno venerdì 17. Qualche compagnia aerea italiana, su alcuni aerei, sapendo che il posto n. 17 non è amato dai passeggeri non ce l'ha messo e su quei voli si passa dal posto n. 16 al posto n. 18. A Roma, un bambino è nato venerdì 17 novembre: negli uffici dell'anagrafe hanno considerato che venerdì 17 porta sfortuna e che novembre è il "mese dei morti". Quella data suonava così male che gliel'hanno cambiata. Il bambino ora risulta nato sabato 18 novembre.
Il numero 13, in Italia, è invece generalmente considerato un numero fortunato. Una sola attenzione: è vietato pranzare in 13 a tavola (ricordo dell'Ultima Cena: in Matdid, da non perdere Il linguaggio dei gesti: il Cenacolo di Leonardo).
L'origine della tradizione negativa del numero 17 è molto incerta (qualcuno pensa al fatto che in numeri romani il 17 si scrive XVII, anagramma di VIXI, cioè "ho vissuto", quindi sono morto; altri pensano alla famosa battaglia di Teutoburgo, del 9 d.C., quando fra le altre legioni romane ce n'era una, la diciassettesima, completamente annientata dai Germani: e i romani quella sconfitta non se la sono mai dimenticata!): in realtà non sappiamo con certezza il motivo ma, se uno è superstizioso, meglio evitare ogni richiamo al numero 17.
Poggiare un cappello sul letto Quest'azione porta sfortuna: non ve la consigliamo. Richiama infatti alla mente il gesto che si fan quando in una stanza c'è un morto.
D'altra parte anche aprire un ombrello in casa è come chiamare la pioggia all'interno della propria abitazione, quindi la sventura in famiglia. Meglio tenerlo chiuso, non dimenticatevelo!
Regalare un portafoglio Regalare un portafoglio vuoto a qualcuno è come augurargli la povertà. Se proprio volete regalarglielo, allora metteteci dentro una monetina. Un oggetto tagliente (un coltello o una spilla) invece è come una minaccia di violenza.
In generale i regali che portano sfortuna si possono comunque fare: basta fafarseli pagare simbolicamente con una moneta. Così non sono più "regali" ma "vendite".
Accendere con lo stesso fiammifero la sigaretta a tre persone Se tre persone vogliono accendere le sigarette e voi avete i fiammiferi o l'accendino... attenzione. Gliele dovete accendere con due fiammiferi diversi o spegnendo l'accendino dopo le prime due sigarette e riaccendendolo nuovamente per la terza. Si dice che accendere con la stessa fiamma tre sigarette provoca la morte del terzo fumatore!
Quindi, dopo due "accensioni di sigaretta", dovete cambiare fiammifero.
Questa tradizione-superstizione (dicono) deriva dai tempi della prima guerra mondiale: i soldati in trincea di notte, se accendevano un fiammifero diventavano un ottimo bersaglio per i cecchini, cioè i tiratori, dell'esercito nemico. Acceso il fiammifero per la prima sigaretta il cecchino capiva la posizione dei soldati; mentre si accendeva la seconda sigaretta il cecchino prendeva la mira. Alla terza sigaretta il cecchino sparava.
Il colore viola Non ci si deve dimenticare che per le persone dello spettacolo (attori, ballerini e cantanti in particolare) il colore viola porta sfortuna. E gli artisti sono spesso superstiziosi! Per questo è diffiocile trovare un teatro con arredamenti viola e anche nel camerino degli attori il viola è tabù! Sembra una piccola cosa ma ci sono artisti anche famosissimi che hanno cancellato il loro spettacolo proprio perché la sala teatrale era decorata con elementi viola o perché qualche persona si era vestita con qualcosa di viola.
Nel periodo della Quaresima, prima di Pasqua, i sacerdoti vestono di viola, colore che simboleggia il lutto per la morte di Cristo. In passato, in quel periodo, gli spettacoli teatrali o musicali venivano sospesi in tutta la nazione. Questo significava che la gente di spettacolo restava disoccupata.
Non abbiamo parlato qui delle superstizioni più famose (il gatto nero, passare sotto una scala ecc.) perché sono notissime in quasi tutto il mondo. E non abbiamo parlato nemmeno del mare di superstizioni molto legate a uno specifico territorio, a una regione, a una città in particolare o magari solo a determinati ambienti. Del resto in Italia, come in molti altri paesi, qualche volta le superstizioni sono solo di un piccolo clan, a volte addirittura di una sola famiglia e spesso... del tutto personali: la mia squadra del cuore ha vinto una partita e mentre io la guardavo indossavo una determinata camicia? Bene: tutte le volte che la mia squadra giocherà indosserò quella camicia perché è chiaro che "porta bene"! Quando ho superato quel difficilissimo esame avevo in tasca una certa moneta? Bene: quella moneta sarà il mio portafortuna!
Per gli studenti potrà essere un buon esercizio provare a raccontare le superstizioni del proprio paese o anche quelle ...personali.