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Politica e scaramanzia

Come "fanno le corna" i politici

3 marzo 2002

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R. Tartaglione - G. Grassi

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I politici italiani scoperti mentre "fanno le corna" non sono stati pochi: qualcuno è stato sorpreso da un fotografo curioso mentre faceva le corna di nascosto, mentre altri le hanno fatte in modo evidente, con un pizzico di sfida o di ironia. Tra i vari casi ne ricordiamo tre, scelti per il valore unico di ognuno di essi e per come aiutano a capire la personalità di chi fa il gesto.



Corna superstiziose

Le prime, storiche, corna politiche risalgono al 1975 e si devono a Giovanni Leone, che era Presidente della Repubblica.

In quell'anno a Napoli, città d'origine di Leone, c'era una grave epidemia di colera, e così quando il Presidente è andato in visita a Pisa, studenti contestatori gli hanno augurato di fare la stessa fine dei suoi concittadini. Leone, da bravo napoletano un po' superstizioso, ha reagito contro gli iettatori facendo le corna addirittura con tutte e due le mani; anzi, possiamo immaginare che ha accompagnato questo gesto mormorando, dentro di sé, "Tie', tie'" (cioè "Tieni, tieni", come a ributtare indietro l'augurio di cattiva sorte).









Corna simpatiche

Era l'anno 1997 e Carlo Azelio Ciampi, futuro Presidente della Repubblica, era Ministro del Tesoro nel Governo di centro-sinistra presieduto da Romano Prodi.

L'Italia stava facendo enormi sforzi, e sacrifici, per avere i conti pubblici in ordine e fare parte delle nazioni che dovevano adottare, nel 2002, la moneta unica (Euro). In molti non credevano nella possibilità di un risultato positivo di Ciampi e Prodi, anzi, parecchi speravano in un loro fallimento. Contro tutti questi iettatori il simpatico Ciampi ha diretto un giorno delle spiritose corna anti-malaugurio.













Corna di Berlusconi

«Stavo solo scherzando. È una riunione informale, serve a conoscersi, a creare rapporti direi affettuosi. È proprio questo il modo in cui si porta avanti una riunione così...».

Con queste parole il Presidente del Consiglio, e Ministro degli Esteri ad interim, Silvio Berlusconi ha spiegato ai giornalisti le corna fatte dietro la testa del Ministro degli Esteri spagnolo Piquè durante la foto di gruppo alla fine del vertice di Caceres. Niente di superstizioso, in questo caso: solo una gran voglia di fare bambinate.

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