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Piazza Venezia

Dalla serie: 13 piazze di Roma

18 marzo 2007

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Giulia Grassi

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(aggiornato settembre 2023)



Piazza Venezia, opera propria

La storia di Piazza Venezia è l'esempio più chiaro delle enormi distruzioni fatte a Roma dopo il 1870 (Unità d'Italia) e in epoca fascista: così enormi e disastrose che per indicarle si usa la parola sventramenti

Per creare la piazza sono stati cancellati secoli di sovrapposizioni urbanistiche nel cuore della città, tra le pendici del Campidoglio e la parte meridionale dell'antico Campo Marzio. Non solo. L'apertura di Via Nazionale e di Corso Vittorio Emanuele, a cui seguirà in epoca fascista quella di via dell'Impero (ora dei Fori Imperiali) e della via del Mare (ora del Teatro di Marcello e Petroselli), ha trasformato la zona in uno snodo fondamentale della viabilità cittadina: nella piazza si incontrano così tante strade importanti che, inevitabilmente, oggi questo è  uno dei luoghi di Roma più congestionati dal traffico.


Antonio Tempesta, Pianta di Roma, 1593

Tutto comincia tra 1885 e 1911, con la costruzione del Vittoriano (Monumento a Vittorio Emanuele II). Il Vittoriano è pensato come "Foro della nuova Italia" unita, e per questo viene realizzato sulle pendici del Campidoglio. Per far posto all'enorme struttura viene abbattuto un intero quartiere che, nei secoli, si era sviluppato sulle pendici del colle. Il progetto prevede che il monumento sia in asse scenografico con via del Corso, e poiché questo spazio è "occupato" da un quartiere anch'esso secolare, si decide di abbattere tutto quello che c'è nel mezzo, in modo da creare una grande piazza.



Viene demolito il Palazzetto Venezia (XV secolo), che si trova a sinistra di Palazzo Venezia ma in posizione molto più avanzata rispetto ad esso, e quindi chiude la vista dell'Aracoeli e del Campidoglio. Il Palazzetto viene però ricostruito in una posizione molto più arretrata, quella attuale. I palazzi davanti a Palazzo Venezia, collocati in linea con quelli di via del Corso, vengono demoliti senza pietà: Palazzo Paracciani-Nepoti, Palazzo Frangipane -Vincenzi e, soprattutto, Palazzo Bolognetti-Torlonia, uno dei più splendidi della città. Scompare, a vicolo de' Fornari, la casa dove era vissuto, e morto, Michelangelo Buonarroti. E scompare anche "via della ripresa dei berberi", dove si arrestava la corsa dei cavalli berberi che si teneva in occasione del carnevale. Al posto dei palazzi distrutti, ma in posizione molto più arretrata, viene costruito il Palazzo delle Assicurazioni Generali di Venezia, su modello del dirimpettaio Palazzo Venezia, che non viene toccato. Meno male, visto che alla sua costruzione aveva lavorato, nel XV secolo, anche Leon Battista Alberti. La grande piazza realizzata!

Vent'anni dopo arriva il "piccone risanatore" di Mussolini: per isolare il Campidoglio vengono demoliti tutti gli edifici costruiti sulle pendici del colle, e di fronte ad esso (c), completando così l'opera di distruzione iniziata con la costruzione del Vittoriano (questo sventramento viene definito opera di liberazione). Sparisce un quartiere storico molto caratteristico, dove avevano abitato i pittori Giulio Romano e Pietro da Cortona, molto amato e celebrato nei diari di viaggio di tanti visitatori della città.

Così cinquant'anni di lavori hanno cancellato secoli di storia urbana.

La possibilità di conoscere la storia più antica dell’area, quasi ignota, è arrivata con gli scavi archeologici preventivi effettuati dal 2006 in relazione alla realizzazione della linea C della metro (stazione Venezia): al centro della piazza è stata ricostruita una stratigrafia risalente indietro nel tempo fino all’età dei Flavi (fine I secolo a.C.) mentre davanti alla chiesa della Madonna di Loreto sono stati trovati forse i resti di un edificio mitico, citato nelle fonti latine ma mai trovato: l’Auditorium dell’imperatore Adriano.



 

Per saperne di più

• A. LOPEZ GARCIA, Una corte di giustizia presso il Foro di Traiano?, «Mélanges de l'École française de Rome - Antiquité», 133-1 (2021), pp. 149-171 (http://journals.openedition.org/mefra/11475)

• R. REA, Gli auditoria di Piazza Madonna di Loreto, in La topografia dell’area a nord del Foro di Traiano, Atti della Giornata di Studi, Roma, Auditorium dell’Ara Pacis (30 gennaio 2020), a cura di E. LA ROCCA, R. MENEGHINI, «Bollettino della Commissione Archeologica Comunale di Roma», 122 (2021), pp. 145-156

• S. GRANDESSO, La vendita delle disiecta membra di palazzo Torlonia a piazza Venezia, in Capitale e crocevia. il mercato dell’arte nella Roma sabauda, a cura di A. Bacchi, G. Capitelli, Bologna 2020, pp. 257-265

• L’area archeologica delle pendici occidentali del Campidoglio. Dai lavori della Via del Mare alle nuove ricerche, Giornata di Studio, Roma, Musei Capitolini, sala Pietro da Cortona (martedì 15 maggio 2018) (https://www.sovraintendenzaroma.it/sites/default/files/INVITO.pdf programma)

• M. RISPOLI, Gli scavi di Giuseppe Gatti per la costruzione del Palazzo delle Assicurazioni Generali in piazza Venezia a Roma «Mitteilungen des Deutschen Archäologischen Instituts Römische Abteilung», Band 122 (2016), pp. 123-170

• F. FILIPPI, L’area di Palazzo Venezia. Nuovi dati archeologici e considerazioni topografiche (Tavv.f.t. I-II, P), in Campo Marzio. Nuove Ricerche, atti del Seminario di Studi sul Campo Marzio, Roma, Museo Nazionale Romano a Palazzo Altemps (18-19 marzo 2013), a cura di F. Filippi, Roma 2015, pp. 77-101

• C. BENOCCI, Marco Besso e il Palazzo delle Assicurazioni Generali a Roma: scenografia urbana a Piazza Venezia, «Il tesoro delle città», 8 (2013/2014), pp. 27-45

• L’Athenaeum di Adriano. Storia di un edificio dalla sua fondazione al XVII secolo, Atti del Convegno, Roma, Palazzo Massimo (22 settembre 2011), a cura di M. Serlorenzi e R. Egidi, «Bollettino di Archeologia online», Numero 2-3-4 (2013), Anno IV (molti articoli scaricabili) (https://bollettinodiarcheologiaonline.beniculturali.it/numero-2-3-4-2013-anno-iv/)

• R. EGIDI, L’area di piazza Venezia. Nuovi dati topografici, in Archeologia e infrastrutture. Il tracciato fondamentale della linea C della metropolitana di Roma, «Bollettino d’Arte», Volume Speciale (2010 -Serie VII), pp. 93-124 (con Appendice di S. ORLANDI, L’iscrizione del praefectus urbi F. Felix Passifilus Paulinus, pp. 124-130)

• M. SERLORENZI, Le testimonianze medievali nei cantieri di piazza Venezia, Idem, pp. 131-165 (con Appendice I di V. LA SALVIA, A. IACONE, Gli indicatori della produzione metallurgica, provenienti dallo scavo di piazza Madonna di Loreto. Rapporto preliminare, pp. 165-166 e Appendice II di F. GALADINI, E. FALCUCCI, Le indagini archeosismologiche nel cantiere di piazza Madonna di Loreto nel quadro delle conoscenze sulla sismicità di Roma, pp. 166-170)

• C. PISTRUCCI, Demolizione e ricostruzione del Giardino di San Marco palazzetto di Venezia, ed edifici annessi, restauro del grande palazzo, torre, loggia papale della chiesa di San Marco e scoperte avvenute (anni 1910 - 1914), in Tracce di pietra: la collezione dei marmi di Palazzo Venezia, a cura di M.G. Barberini, Roma 2008, pp.373-389

• V. VANNELLI, Piazza Venezia, analisi morfologica, in Roma, Architettura. La città tra memoria e progetto, Roma 1988, pp. 111-150

(http://www.valtervannelli.it/piazza_venezia/piazza_venezia_saggio.html)

• C. RICCI, Pel Palazzo di Venezia, «Bollettino d’Arte» (1910), pp. 269-273 (http://www.bollettinodarte.beniculturali.it/opencms/multimedia/BollettinoArteIt/documents/1352389028298_03_-__Corrado_Ricci_p._269.pdf)


Foto della mappa di Tempesta: dalla mappa su “Portale cartografico” Città metropolitana di Roma Capitale. Non ci sono indicazioni di copyright sulle immagini, né la dicitura ‘tutti i diritti riservati’ (https://geoportale.cittametropolitanaroma.it/sites/default/files/cartografia-storica/1667218334/26.jpg)

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