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Piazza San Pietro

Dalla serie: 13 piazze di Roma

18 marzo 2007

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Giulia Grassi

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(aggiornato settembre 2023)


Piazza San Pietro, opera propria

La storia di Piazza San Pietro, e della grande Basilica vaticana, è molto complicata (vedi Da Caligola a San Pietro). 

La pianta del Tempesta mostra la situazione nel 1593. La chiesa fatta da Michelangelo non è ancora stata allungata da Carlo Maderno (1603-1612), ed è ancora in piedi la facciata dell'antica chiesa costantiniana. La Platea S. Petri è uno spazio irregolare, con il grande obelisco innalzato nel 1586 e la fontana collocata nel 1490 (sostituita nel 1614 da quella del Maderno). 

Nella pianta si vedono anche la via Alessandrina (detta via Recta, poi via Borgo nuovo), aperta da papa Alessandro VI per i Giubileo del 1500 (che provoca la distruzione della piramide detta Meta Romuli); e il Cortile del Belvedere, realizzato da Donato Bramante per Giulio II (doveva ospitare la ricca collezione di statue antiche del papa ma anche spettacoli e intrattenimenti).


Antonio Tempesta, pianta di Roma, 1593

Nel 1656 papa Alessandro VII Chigi incarica Gian Lorenzo Bernini di sistemare urbanisticamente l'area. L'artista progetta due piazze: una a forma di trapezio, adiacente alla facciata del Maderno, e una di forma ellittica (ovale). Fa questo per stabilire una "distanza" tra il grande spazio ovale e la chiesa, in modo da facilitare la visione della cupola di Michelangelo: questa, infatti, aveva perso importanza dopo che Maderno aveva allungato la basilica e costruito la monumentale facciata. 

La piazza ovale, circondata da enormi portici colonnati, simboleggia l'abbraccio della mater ecclesia a tutti i fedeli del mondo, ma ha anche lo scopo di "regolare" il percorso delle processioni. C'è chi pensa che l'idea dei portici è nata proprio dalla consuetudine di costruire "portici effimeri", cioè provvisori, in occasione di particolari cerimonie religiose: due quadri anonimi che rappresentano la "Processione del Corpus Domini in Piazza San Pietro all'epoca di Papa Innocenzo X", quindi prima della realizzazione del colonnato, mostrano portici effimeri, fatti da pali ricoperti di fogliame che sostengono velari. 


La realizzazione di Via della Conciliazione (1936-1937), con la distruzione del complesso di edifici tra Borgo Vecchio e Borgo Nuovo detta Spina di Borgo, ha totalmente annullato l'effetto di sorpresa che provocava la vista della grande piazza: ad essa si giungeva, infatti, attraverso strade strette fiancheggiate da alti palazzi che la "nascondevano" completamente, cosicché grande era la meraviglia quando si sbucava nell'enorme piazza colonnata, dominata dalla basilica. È stato uno degli "sventramenti" più disastrosi di epoca fascista.



 

Per saperne di più:

• J. JIANG, F. DECRESCENZO AMARAL, The Role of the Oval Piazza in Urban Morphology: Piazza San Pietro and Piazza del Popolo in Rome, in Cities in Evolution, Diachronic Transformations of Urban and Rural Settlements, VIII AACCP (Architecture, Archaeology and Contemporary City Planning) Symposium, 2021, 7 pp.

• R. NICOLÒ, Costruire il Belvedere dopo Bramante: un cantiere papale a Roma nel secondo Cinquecento, in Pratiche architettoniche a confronto nei cantieri italiani della seconda metà del Cinquecento, a cura di M.F. Nicoletti, P.C. Verde, Milano 2019, pp. 1-22

• S. BENEDETTI, Piazza San Pietro in Vaticano: un'indagine storico-critica, «Annali della Pontificia Insigne Accademia di Belle Arti e Lettere dei Virtuosi al Pantheon», 15 (2016), pp. 11-22

La Spina. Dall’agro vaticano a via della Conciliazione, catalogo della mostra, Roma, Musei Capitolini (22 luglio 2016 – 8 gennaio 2017), a cura di C. Parisi Presicce, L. Petacco, Roma 2016

• G. WIEDMANN, La Basilica di S. Pietro, la piazza e il colonnato, in Vaticano barocco: arte, architettura e cerimoniale, introduzione di F. Buranelli, Milano 2014, pp. 29-215

• R. PANTANELLA, San Pietro e le basiliche, in La Festa a Roma dal Rinascimento al 1870, catalogo della Mostra, Roma, Palazzo Venezia (23 maggio - 15 settembre 1997), a cura di M. Fagiolo, Torino 1997, I, pp. 160-167

• J. S. ACKERMAN, The Cortile del Belvedere, Roma 1954


Foto della mappa di Tempesta: dalla mappa su “Portale cartografico” Città metropolitana di Roma Capitale. Non ci sono indicazioni di copyright sulle immagini, né la dicitura ‘tutti i diritti riservati’ (https://geoportale.cittametropolitanaroma.it/sites/default/files/cartografia-storica/1667218334/26.jpg)

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