La preposizione DI
Caratteristiche della preposizione DI
13 febbraio 2000
b1

Roberto Tartaglione
No
1. Significato generale
La preposizione DI indica normalmente una proprietà, sia nel senso di possesso e appartenenza (la macchina di Anna) sia nel senso di una caratteristica specifica, propria di qualcuno o qualcosa (Francesca è una persona di venticinque anni).
Nella terminologia grammaticale tradizionale è indicata come la preposizione che introduce il complemento di specificazione, corrispondente al caso genitivo latino.
Il figlio di Federica
Il libro di Simona
La direttrice della scuola
La capitale della Norvegia
Una donna di spirito
Un vestito di buona qualità
2. Valore specificativo
DI si usa per indicare la specificità di una persona o di una cosa: questa caratteristica può riguardare, l'origine o provenienza, la qualità, l'età, la tipologia, il materialele o le dimensioni.
2.1 Specificazione di materia
Un maglione di lana
Un tavolo di legno
Una moneta d'oro
Un uovo di cioccolato
2.2 Specificazione di misura
Una montagna di 2000 metri
Un pacco di 5 chili
Una persona di alta statura
Un signore di mezza età
2.3 Specificazione di origine e di appartenenza
Una persona di Berlino
Essere dell'Acquario
Ua persona della Iuventus
Un vino del 1992
2.4 Specificazione di qualità
Una città di mare
Una persona di talento
Una donna di carattere
Un uomo di cultura
2.5 Specificazione di nome
La città di Roma
L’isola di Capri
La carica di Presidente
Il titolo di Cavaliere
e, con valore enfatico, nella costruzione QUELLO+AGGETTIVO+DI+NOME oppure TANTO+DI+QUELLO+NOME)
Quello stupido del tuo amico!
Quell’ingenuo di Mario!
Ho tante di quelle cose da fare!
Ho tanti di quei nervi che mi metterei a gridare!
3. Valore limitativo
DI può anche specificare un campo di riferimento o un argomento, delimitandolo rispetto ad altri: questo valore limitativo (che comprende anche il senso di abbondanza, privazione e colpa) può riguardare non solo un argomento, ma anche estendersi al senso partitivo (una parte limitatamente a qualcosa) o al paragone (più o meno rispetto, limitatamente a qualcosa)
3.1 Limitazione (anche con riferimento a abbondanza, privazione, colpa)
Privo di qualità
Svelto di mano
Pieno di fascino
Duro d’orecchi
Colpevole di omicidio
Conoscere una persona di nome
3.2 Limitazione con riferimento a argomento
Discutere di un argomento
Un libro di cucina
Chiedere di qualcuno
Parlare del più e del meno
Molte espressioni di questo tipo hanno ormai valore di sostantivo autonomo:
Borsa di studio
Certificato di garanzia
Colpo di stato
Capo di abbigliamento
Carta d’identità
Dato di fatto
Disegno di legge
Gruppo di lavoro
Parola d’ordine
Piano di lavoro
Punto di vista
Ricevuta di ritorno
Titolo di studio
Unità di misura
3.3 Limitazione in senso partitivo
Cento di questi giorni
C’è poco di concreto
Il primo della classe
Niente di tutto questo
Non c’è molto di suo in quello che dice
"Uno di voi mi tradirà"
3.4 Limitazione nella comparazione
Meno simpatico della sorella
Migliore di quanto pensi
Più forte di prima
Più grande di te
4. Valore modale e strumentale
DI può esprimere un valore strumentale o modale (risponde cioè alla domanda come?, in che modo?) e può essere usato in un gran numero di formule che talvolta sostituiscono un avverbio in -mente.
d’accordo
di bene in meglio
di botto
di brutto
di corsa
di cuore
di diritto
di fatto
di forza
di fretta
di gusto
di moda
d' improvviso
di nascosto
di netto
di norma
di per sé
di persona
di punto in bianco
di qualità
di quando in quando
di questo passo
di sana pianta
di spirito
di spalle
di vista
Il valore modale è proprio anche di alcune formule costruite con VERBO ESSERE+DI+NOME:
Essere di casa
Essere di guardia
Essere di scena
5. Valore temporale
DI, in alcune formule, ha valore temporale: in particolare può essere collegato a nomi di mesi, o di stagioni, di giorni o parti del giorno ed è presente in numerose locuzioni avverbiali con valore temporale:
D’estate, d'inverno
Di mattina, di pomeriggio, di sera, di notte
d'inverno, d'estate (raro: di primavera e d'autunno)
Con i nomi dei giorni della settimana significa ogni:
Di domenica non si lavora
Di lunedì i barbieri sono chiusi
Fra le espressioni di tipo avverbiale più usate:
D'improvviso
Di nuovo
Di rado
Di recente
Di solito
Di tanto in tanto
6. Valore locativo
DI può avere un valore locativo: per lo più indica un moto da luogo, ma, nelle formule di qua e di là può anche essere stato in luogo, moto per luogo o moto a luogo. Nelle costruzione DI... IN il senso è di moto da luogo figurato o ha un carattere genericamente distributivo:
Andiamo di là
Andare di male in peggio
Di giorno in giorno, di anno in anno
Fuori di qui!
Passate di là
Uscire di casa
7. Valore causale
In alcune espressioni DI ha un valore causale (o di agente), spesso usato indifferentemente in alternanza alla preposizione DA)
Bruciare di passione
Essere sorpreso di qualcosa (da qualcosa)
Morire di noia (dalla noia
Rosso di vergogna (dalla vergogna)
Tremare di paura (dalla paura)
Unto di olio
8. Il partitivo "oggetto" e il plurale dell’articolo indeterminativo
La preposizione articolata singolare del/dello/dell’/della serve anche per introdurre il "partitivo oggetto" nel senso di una certa quantità di, un po’ di.
Ho comprato del vino rosso
Hai dello zucchero?
Vorrei bere dell’acqua fresca
La preposizione articolata plurale dei/degli/delle, viene usata, con senso analogo al precedente, come plurale dell’articolo indeterminativo
Ho letto delle notizie interessanti
Vorrei conoscere delle persone simpatiche
Hai delle sigarette ?
9. Uso all’interno di locuzioni
La preposizione DI viene usata in diverse locuzioni:
a destra di
a favore di
a fianco di
a forza di
a furia di
al di là di
alla luce di
alle spalle di
a opera di
a proposito di
a scanso di
a seconda di
a seguito di
a sinistra di
da parte di
in compagnia di
in presenza di
invece di
nei limiti di
nel giro di
prima di
La preposizione DI usa anche spesso dopo SOPRA, SOTTO, SU, DOPO, DIETRO, SENZA quando sono seguiti da un pronome personale
Cammina dietro di me
Sopra di noi c’è il cielo
Prego, dopo di Lei!
Su di te so molto poco
10. Nelle costruzioni verbali
La preposizione DI è caratteristica nella costruzione di alcuni verbi :
avere compassione di qn
avere voglia di qc
decidere di fare
discutere di qc
essere degno di qc
essere in grado di fare
fidarsi di qn
fingere di fare
finire di fare
innamorarsi di qn o qc
lamentarsi di qn o qc
occuparsi di qn o qc
rendersi conto di qc
ricordarsi/dimenticarsi di qn o qc
ridere di qn
soffrire di qc
trattare di qc
uscire di /da qc
E’ ancora necessaria nelle espressioni:
andarci di mezzo
cospargersi il capo di cenere
dare del tu (del lei)
fare di tutto
tenere d’occhio