La pastasciutta, poesia di Aldo Fabrizi
Poesia intitolata "L'indolenza"
1 settembre 2024
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Roberto Tartaglione
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da "La Pastasciutta",
raccolta di poesie di Aldo Fabrizi, 1970
Aldo Fabrizi (1905-1990) è stato un famosissimo attore italiano. Il suo primo film, Avanti c'è posto, è del 1942. L'ultimo, Giovanni Senzapensieri, è del 1986. Una grande fama, anche internazionale, l'ha conquistata partecipando al celebre film di Roberto Rossellini Roma città aperta, capolavoro del neorealismo italiano del 1945.
Bravo interprete sia nei ruoli comici che in quelli drammatici, Aldo Fabrizi era noto anche per due caratteristiche particolari: la sua romanità (il suo dialetto romano era "storico" e non contaminato dallo slang moderno) e la sua passione per la buona cucina. Ha pubblicato anche diversi libri e fra questi La pastasciutta. Ricette nuove e considerazioni in versi, Milano, A. Mondadori, 1970. Da questa raccolta di poesie in dialetto romanesco riportiamo qui "L'indolenza" (sotto la traduzione in italiano)
L'INDOLENZA
Si se magnasse solo pastasciutta,
sarebbe veramente ‘na bellezza:
la vita costerebbe ‘na sciocchezza
l’umanità se sfamerebbe tutta.
La Pasta nun cià gnenete che se butta,
nun provoca diarrea né stitichezza,
è come un fiore, ‘na delicatezza
che fa scordà qualunque cosa brutta.
E si, presempio, in ore differenti
ognuno se magnasse 'na scodella,
sarebbe pure un freno all'incidenti.
Perché si tutti doppo avè magnato
facessero la brava pennichella
er traffico sarebbe limitato.
Traduzione
Si si mangiasse solo pastasciutta,
sarebbe veramente una bellezza:
la vita costerebbe una sciocchezza
l’umanità si sfamerebbe tutta.
La pasta non ha niente che si butta,
non provoca diarrea né stitichezza,
è come un fiore, una delicatezza
che fa scordare qualunque cosa brutta.
E se, per esempio, in ore differenti
ognuno si mangiasse una scodella,
sarebbe pure un freno agli incidenti.
Perché se tutti dopo aver mangiato
facessero la brava pennichella
il traffico sarebbe limitato.