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Le stampelle di Rita Levi Montalcini

una deprimente storia italiana

26 ottobre 2009

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Giulia Grassi

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Rita Levi Montalcini, Wikipedia, pubblico dominio

Dal 2001 Rita Levi Montalcini è Senatrice a Vita. Quella di Senatore a Vita è una carica che spetta di diritto agli ex Presidenti della Repubblica e che viene conferita agli italiani che hanno dato lustro e gloria alla Patria "per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario". Siede al Senato, perciò, senza essere stata eletta.

Questa sua particolare condizione è stata al centro di una feroce campagna politica durante i due anni (2006-2008) del Governo Prodi, di centrosinistra.

Il Governo aveva una maggioranza di pochi voti al Senato e la partecipazione assidua ai dibattiti e alle votazioni della Montalcini, e di altri Senatori a Vita, ha permesso di far approvare alcuni provvedimenti importanti.

L'opposizione di destra ha attaccato duramente questi senatori 'non eletti dal popolo' e di età avanzata, fatti oggetto di scherno e di battutacce ignobili. In particolare si è accanito contro di lei l'ex ministro Francesco Storace che ha ironizzato pesantemente sulla sua età, proponendo di recapitarle un paio di stampelle: un'affermazione che ha provocato la reazione indignata del Capo dello Stato Giorgio Napolitano, mentre sul web nei siti di destra si sono lette frasi di stampo razzista e antisemita come "La Montalcini è vecchia, ha i miliardi da parte e rompe pure i cosiddetti. È irritante, di profilo anche più odiosa" e "Che ci fa al Senato? Le darei un incarico politico nel ghetto".

Probabilmente non a caso, negli stessi giorni la Lega Nord ha proposto di eliminare gli stanziamenti per l'EBRI, il centro di ricerca fondato dalla Montalcini, previsti dalla legge finanziaria (anche se, fortunatamente, il Senato ha bocciato a larghissima maggioranza l'emendamento leghista, evitando una figura meschina all'Italia).

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