Il calendario illustrato
Il calendario nell'arte: alcuni esempi
11 gennaio 2009
b2-c1
Giulia Grassi
No
(aggiornato settembre 2023)
Il calendario romano sotto Santa Maria Maggiore a Roma
La chiesa di Santa Maria Maggiore, a Roma, è stata costruita sopra precedenti strutture di epoca romana, progressivamente scoperte con scavi effettuati nel 1931-33, 1960-61 e 1966-1971. In queste strutture gli archeologi hanno individuato una stratificazione che va dal I secolo a.C. al 432-440, quando cioè Sisto III ha costruito la chiesa che ancora oggi vediamo (sia pure modificata da interventi di abbellimento nei secoli successivi).
Sulle pareti di un grande cortile porticato (metà del I sec. d.C.) è conservato un calendario dipinto (secondo quarto del III secolo): sul lato sud-ovest il secondo semestre, da luglio ad agosto, ancora abbastanza conservato; sul lato sud-est c'è il primo semestre, praticamente scomparso.
Su ogni parete del cortile i mesi - sei pannelli verticali di colore rosso con i giorni e le feste scritti in bianco - si alternavano a grandi pannelli rettangolari (m. 2,80x1,80) con dipinte le attività agricole tipiche di ognuno di essi.
I risultati degli scavi sono stati pubblicati nel 1972 dall'archeologo che li ha effettuati, Filippo Magi.
Il cronografo del 354
Il Cronografo (Chronographus anni 354) è un'opera redatta dal calligrafo Furio Dionisio Filocalo nel 354, dedicata al nobile romano Valentino. Contiene un calendario illustrato, con feste sia romane che cristiane (è il primo calendario cristiano conosciuto), ma anche altri testi di carattere religioso, storico e politico. Contiene inoltre una sezione (XIV) in cui riporta due "cataloghi regionari" di Roma, cioè due elenchi con i monumenti delle 14 regiones (quartieri) in cui era divisa la città.
Il codice originario è andato perduto, però di esso sono rimaste delle copie di varia epoca, non tutte con le illustrazioni: tre sono del IX e X secolo, le restanti sono state eseguite tra XV e XVII secolo.
Il 'Salone dei mesi' in Palazzo Schifanoia a Ferrara
Palazzo Schifanoia (1385-1493) è uno degli edifici più belli fra quelli realizzati a Ferrara dagli Estensi, costruito per "schivare la noia" e quindi come luogo di piacere e svago. All'interno del palazzo c'è un enorme salone chiamato Salone dei Mesi perché sulle sue pareti è dipinto un ciclo che rappresenta i mesi dell'anno.
Sono conservati solo sette dei dodici pannelli originari: per un certo periodo, infatti, il salone ha ospitato una manifattura di tabacchi e poi un granaio, e quindi gli affreschi erano stati coperti da intonaco. L'intonaco è stato tolto nel 1820, ma è stato possibile recuperare solo una parte del ciclo pittorico, realizzato alla fine del XV secolo da più artisti, tra i quali Francesco del Cossa, Ercole de' Roberti e, probabilmente, Cosmè Tura.
La rappresentazione di ogni mese è organizzata in tre fasce orizzontali sovrapposte. Nella fascia superiore ci sono i 'Trionfi', con la raffigurazione delle divinità mitologiche che proteggono il mese. Nella fascia mediana i segni zodiacali e i decani. Nella fascia inferiore scene relative alla vita del ducato saggiamente governato da Borso d'Este, e quindi la vita di corte, gli impegni politici e ammininistrativi, i divertimenti, le attività agricole e quelle artigianali e così via.
Immagine: Aprile, di Francesco del Cossa. In alto, il Trionfo di Venere, dea dell'amore: Marte, dio della guerra, è in catene e in ginocchio ai suoi piedi, mentre intorno giovani e fanciulle amoreggiano o parlano d'amore; sulla destra, le Tre Grazie.
Al centro c'è il segno zodiacale del Toro con tre Decani.
In basso: in primo piano due scene con Borso d'Este (il duca torna dalla caccia, il duca dona una moneta al buffone Scoccola) e sul fondo il Palio di San Giorgio.
Per saperne di più
Sotto Santa Maria Maggiore • L. FINOCCHIETTI, Una raffigurazione di vita rurale in un porticato di età romana sull’Esquilino, «Eidola. International journal of classical art history», 11 (2014), pp. 135-160.
• F. MAGI, Il calendario dipinto sotto Santa Maria Maggiore, «Atti della Pontificia Accademia Romana di Archeologia», s. III, «Memorie», XI, I (1972), pp. 1-102
Cronografo del 354 • R.W. BURGESS, The New Edition of the Chronograph of 354: A Detailed Critique, «Zeitschrift für antikes Christentum », vol. 21 (2017), pp. 383-415
• J. RÜPKE, Roles and Individuality in the Chronograph of 354, Washington 2015 (The Catholic University of America Press)
• Das Kalenderhandbuch von 354. Der Chronograph des Filocalus, (I-II), Hrsg J. Divjak e W. Wischmeyer, Vienna 2014 (I: https://e-book.fwf.ac.at/detail/o:588) (II: https://e-book.fwf.ac.at/detail/o:589)
Palazzo Schifanoia • G. DAL CENGIO, Arte e astrologia nel Rinascimento italiano: il Ciclo dei Mesi di Palazzo Schifanoia a Ferrara, Sommacampagna, Verona 2021 (Aprile, pp. 55-62)
• M. BERTOZZI, A. PEDERSOLI, G. SASSU, Mese per mese. Lettura dei registri del Salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia a Ferrara, «La Rivista di Engramma», n. 105 (aprile 2013), pp.23-34 (https://www.engramma.it/eOS/index.php?id_articolo=1332)
• R. CASSANI, Il salone dei Mesi di Palazzo Schifanoia: il registro inferiore come 'atlante' del principe, «Atti e memorie. Deputazione Provinciale Ferrarese di Storia Patria», 4. Ser, 16, 1999(2000), pp. 105-149
• E. PREVIATI, Fonti letterarie ed iconografiche per i "Trionfi degli Dei" nel Salone dei Mesi a palazzo Schifanoia, «Musei ferraresi», 19 (2000), pp. 30-56